Potranno essere presentate fino al 30 giugno la domanda per gli aiuti concessi alla zootecnia intensiva nelle zone montane e svantaggiate dei comuni colpiti dal sisma del 2016 e 2017. Lo rende noto la Coldiretti sulla base delle nuove indicazioni Agea in occasione della visita del presidente del Consiglio Giuseppe Conte nelle aree terremotate segnate da una significativa presenza agricola messa a dura prova dalle scosse.
Sono 25mila le aziende e stalle nei 131 Comuni terremotati di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo dove – sottolinea la Coldiretti – si allevano oltre 100mila animali tra mucche, pecore e maiali.
I requisiti richiesti all’azienda che deve essere titolare di aiuti Pac nel 2015 sono la presenza di prati permanenti, di un allevamento di bovini, ovini, caprini o equidi con l’aiuto che è calcolato come differenza tra il valore medio unitario dei diritti Pac (assegnati nel 2015)e il valore unitario medio nazionale 2015. Se i fondi richiesti supereranno il budget, l’Agea rende noto che si terrà conto di alcuni criteri di priorità che sono i prati permanenti nelle zone montane in Regioni e Province autonome con superficie montana superiore all’80% e zone montane e svantaggiate dei territori colpiti dal sisma; parti permanenti in altri territoti montani oltre i mille metri; prati permanenti in territori montani tra i 600 e mille metri. L’aiuto – conclude la Coldiretti – è concesso nel limite del “de minimis” (15mila euro nell’arco di tre esercizi finanziari)