«Il recente provvedimento di riparto delle risorse, legato al credito d’imposta per gli investimenti nell’area Zes per il Mezzogiorno sta facendo registrare forti preoccupazioni e vibrate proteste da parte del mondo imprenditoriale». È quanto afferma il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, riprendendo il “sentiment” degli imprenditori calabresi riguardo il provvedimento emesso dall’Agenzia delle Entrate alla luce delle prenotazioni per l’agevolazione degli investimenti al Sud.

«Il credito d’imposta è un elemento essenziale della Zes Unica – prosegue Ferrara -. Per come sembra essere stato impostato, allora, potremmo parlare di una falsa partenza. In attesa di capire se, come dichiarato dal ministro Fitto, il limite del 17% ora definito sarà poi superato, rimane una forte certezza: le richieste di prenotazione delle agevolazioni per un totale di 9,4 miliardi di euro indicano un dinamismo del sistema produttivo, una propensione a guardare con fiducia al prossimo futuro del Paese e del Mezzogiorno che deve essere assecondata e soddisfatta. Ecco perché ritengo necessario che si lavori sin da subito per trovare ulteriori risorse per il credito d’imposta».

«Inoltre – conclude Ferrara -, è necessario un impegno operativo per rendere strutturali e certe le misure della Zes Unica: chi ha intenzione di investire, lo fa definendo un orizzonte temporale ben definito e un perimetro normativo chiaro e stabile. La programmazione non può avvenire se gli strumenti su cui essa si basa non sono strutturali, non sono certi e hanno tempi sempre limitati e ristretti. In tal senso, quindi, è da valutare positivamente il piano strategico varato sulla Zes Unica, su cui c’è ampia convergenza rispetto alle indicazioni fornite da Confindustria. Le nove filiere produttive da rafforzare e le tecnologie prioritarie da promuovere che richiamano il regolamento Europeo Step sulle tecnologie strategiche, su cui peraltro stiamo già lavorando di concerto con la Regione Calabria per la rimodulazione della Programmazione 21-27, sono un chiaro indirizzo attraverso cui orientare investimenti e risorse europee e nazionali. Ciò consente una visione organica e ambiziosa, evitando sprechi e sovrapposizioni. Adesso è necessario che tutti gli attori coinvolti quali Governo, Regioni, Enti locali e imprese, lavorino insieme per rendere fluido il processo, conseguire una dotazione finanziaria adeguata a stimolare ed attrarre insediamenti ed investimenti produttivi coerenti con le linee strategiche del piano».

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