In controtendenza con l’andamento generale, vola la produzione alimentare che fa segnare un aumento del 3% ad ottobre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sulla produzione Industriale. In un clima di preoccupazione generale si tratta di un segnale positivo nella preparazione delle scorte per il Natale in cui tradizionalmente – sottolinea la Coldiretti – si verificano i valori più elevati di consumi alimentari di tutto l’anno.
L’agroalimentare con regali enogastronomici, pranzi e cenoni è, infatti, la voce più pesante del budget che le famiglie italiane destinano alle feste di fine anno, dal Natale al Capodanno.
Gli italiani spenderanno quest’anno per la tavola e i cibi di Natale 140 euro a famiglia, sulla base dell’analisi della Coldiretti sui dati Deloitte. La spesa degli italiani per i cibi delle feste di fine 2019 – sottolinea la Coldiretti – è superiore del 7% ai 131 euro a famiglia messi a budget in media in Europa. Una tendenza che conferma la maggiore attenzione per i cittadini del Belpaese alla convivialità a tavola che trova proprio nel Natale la sua massima espressione. La spesa alimentare – spiega la Coldiretti – è uno speciale indicatore dello stato dell’economia nazionale poiché l’agroalimentare, dai campi fino a negozi e ristoranti, è la prima filiera estesa dell’Italia con un fatturato di 538 miliardi di euro e un valore aggiunto superiore di quattro volte alla filiera dell’automobile, secondo The European House – Ambrosetti. I risultati positivi ottenuti sul piano industriale – conclude la Coldiretti – devono ora trasferirsi alle imprese agricole con una adeguata remunerazione dei prodotti che in molti casi si trovano tuttora al di sotto dei costi di produzione.