Il porto di Gioia Tauro è il principale sistema economico della Calabria e deve rappresentare uno dei punti cruciali del Piano strategico della Città metropolitana in ambito produttivo e logistico. Occorre perciò dedicarvi tempo, impegno e risorse per far fronte alle tante questioni irrisolte”.
Lo ha affermato il presidente di Confindustria Reggio Calabria, Domenico Vecchio, intervenendo al tavolo promosso dall’amministrazione di Palazzo Alvaro e dall’Anci nell’ambito degli incontri sul territorio per la redazione del documento programmatico. “Oggi il porto ha una movimentazione di 2,3 milioni di Teu l’anno, nettamente più bassa rispetto ai picchi massimi che l’avevano portato a diventare uno dei principali terminal del Mediterraneo. Ma gli ultimi dati Bankitalia segnalano una ripresa dei movimenti, coincisa con l’avvento del nuovo terminalista TIL-MSC, a cui siamo grati e che rappresenta, per questa presidenza della Confindustria, un punto di riferimento assoluto e un partner strategico. L’arrivo delle nuove gru sulle banchine – ha aggiunto l’ingegnere Vecchio – costituisce anche simbolicamente l’avvio di una nuova stagione che siamo certi contribuirà al rilancio del porto”.
Anche di questo si parlerà nell’ambito del convegno ‘Gioia Tauro, il futuro passa dal territorio’, che proprio su iniziativa degli industriali reggini si terrà domani nella sala Fallara della città tirrenica (inizio ore 16) alla presenza di rappresentanti del mondo istituzionale e produttivo. Il presidente Vecchio, durante il vertice di palazzo Alvaro, ha sottolineato “il permanere di forti dubbi riguardo ai finanziamenti per le Zes”. Poi, nel richiamare l’importanza di numerosi altri comparti per l’economia reggina, tra i quali l’edilizia e i servizi per l’ambiente, l’agroalimentare, la sanità e il turismo, ha manifestato “grave preoccupazione per i limiti del sistema infrastrutturale e per l’assenza di adeguati collegamenti aerei e ferroviari che impediscono lo sviluppo del territorio”. Infine, il presidente di Confindustria Reggio Calabria ha espresso “apprezzamento per il metodo di lavoro che la Città metropolitana, attraverso il consigliere delegato Fabio Scionti, ha inteso portare avanti per l’ascolto degli stakeholder in vista della redazione del piano strategico. Una scelta, quella della condivisione ‘dal basso’, che sono convinto sia la più idonea a realizzare un documento che risponda pienamente alle vocazioni del territorio e alle istanze provenienti dalle comunità locali”.