Mentre sembra rientrare lentamente, e sia pur con tutte le cautele e attenzioni del caso, l’emergenza sanitaria, si apre una fase estremamente critica per tutto il tessuto economico, produttivo e occupazionale del nostro territorio. Un contesto, quello reggino, che ha subito l’impatto della crisi generata dal coronavirus partendo da una condizione già di grave difficoltà.
Oggi la paralisi delle attività rischia seriamente di innescare pericolose derive sul versante del pericolo usura che, in condizioni di estremo bisogno, può rappresentare una disperata quanto fatale soluzione alla carenza di liquidità che sta investendo tutto il mondo imprenditoriale locale
E’ quanto afferma il presidente di Confindustria Reggio Calabria, Domenico Vecchio, che prosegue: “Come associazione territoriale, in coerenza con l’impostazione fortemente legalitaria del sistema Unindustria Calabria, abbiamo da subito denunciato questa pericolosa criticità volgendo prima di tutto lo sguardo agli imprenditori, per ribadire loro la necessità di non arrendersi, di restare saldamente ancorati alla legalità e di respingere con fermezza qualsiasi contatto con ambienti criminali. In questa direzione – evidenzia il presidente Vecchio – abbiamo inoltre rilanciato il nostro impegno e la piena collaborazione, in stretta sinergia con tutte le altre associazioni di categoria e le rappresentanze sindacali, nei confronti di magistratura e forze dell’ordine impegnate nello svolgimento della delicata azione di controllo delle criticità economiche su tutto il territorio nazionale, secondo quanto disposto dal ministero dell’Interno”.