Il 18 ottobre alle ore 10.00, presso l’Aula magna Quistelli dell’Università Mediterranea, si terrà il convegno Maestri & Allievi: della scuola formativa a Reggio nel secondo dopoguerra.
La scuola del Dopoguerra ha fatto entrare l’Italia nella modernità, grazie alla formazione di generazioni che hanno capovolto i valori tradizionali trasformando in diritti quelli che erano reati.
Una sentenza della Corte Costituzionale nel 1968 abrogò il reato di adulterio, la legga Fortuna-Baslini nel 1970 introdusse il divorzio, convalidato da referendum nel 1974 nonostante l’impegno politico avverso della Democrazia Cristiana e del magistero della Chiesa Cattolica, il Ministro della Sanità nel 1976 abrogò le leggi che vietavano la vendita della pillola anticoncezionale, malgrado l’enciclica di Paolo VI Populorum progressio,l’aborto, prima perseguito come forma di omicidio, nel 1978 fu legittimato da una legge confermata da referendum del 1981 e divenne diritto della donna, alla quale fu aperto l’accesso a tutte le professioni, incluse le forze armate e di polizia, l’assistenza sanitaria fu estesa a tutti.
Quella scuola e quell’università formarono la coscienza civile dell’Italia laica. Oggi l’Italia continua a essere secolarizzata, ma non è più laica, perché della laicità manca la cultura. I giovani restano immaturi in una scuola che non sviluppa la capacità critica e che non è nemmeno informativa, né selettiva. Gli studenti ragazzi ignorano la storia e la geografia dell’Europa e della stessa penisola, ma neanche conoscono la cronaca: sono decontestualizzati dall’attualità e dai problemi sociali, politici ed economici del mondo contemporaneo perché non leggono giornali né vedono telegiornali.
Ricordare Maestri che seppero formare e infusero il senso dello Stato e Allievi che l’acquisirono è un messaggio per porre il problema della riqualificazione nella trasmissione del sapere e avvertire docenti e discenti contemporanei di questa esigenza. Reggio Calabria ha dato, in questo, un prodotto di livello nazionale ed europeo, grazie ad opere nel campo del sapere accademico, scaturite anche da docenti di liceo, e all’esempio contro la criminalità mafiosa, fino al sacrificio della vita, del pubblico ministero della Cassazione Scopelliti.