Quasi 2.200 progetti d’impresa approvati, investimenti per 145 milioni di euro e 8.300 nuovi posti di lavoro previsti.
Questo è il biglietto da visita di Resto al Sud ad un anno dalla partenza. Gli incentivi per i giovani imprenditori del Mezzogiorno, lanciati il 15 gennaio 2018, hanno compiuto il primo giro di boa con risultati positivi e con la prospettiva di un’ulteriore crescita in termini di impatto sul territorio.
Ma vediamo i numeri più in dettaglio. In dodici mesi sono state 16.200 le domande inserite sulla piattaforma web di Invitalia (di cui 5.700 completate e inviate) con una richiesta di agevolazioni pari a 176 milioni di euro, in grado di innescare investimenti per 373 milioni e di creare potenzialmente quasi 21.000 posti di lavoro.
L’investimento medio per impresa è di 66.000 euro, a fronte di un contributo medio richiesto di 31.000 euro.
Il successo di questo incentivo – afferma Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia – ci conferma che nel Mezzogiorno esiste una vocazione imprenditoriale inespressa che ha bisogno di essere sostenuta e incoraggiata. Resto al Sud si sta dimostrando un’opportunità concreta rivolta ai giovani meridionali che hanno idee e capacità per crearsi un futuro da imprenditori nella loro terra d’origine.
Tra le otto regioni interessate, svetta la Campania con 2.659 domande presentate, pari al 47% del totale. Sicilia e Calabria si contendono il secondo posto, rispettivamente con il 17% e il 16% dei progetti. A seguire la Sardegna (6%), Puglia e Abruzzo (5%), Basilicata (3%) e Molise (1%).
Il settore più rappresentato è di gran lunga quello turistico-culturale, al quale fanno capo il 52% delle domande. In seconda posizione, con il 21%, le attività manifatturiere e artigianali, seguite dai servizi alla persona (15%), servizi alle PMI (6%), ICT e costruzioni (entrambi al 3%).
Quasi la metà delle domande (45%) è presentata da donne, mentre il 75% dei proponenti ha un livello di istruzione medio-alto (diploma o laurea, in diversi casi seguita da master e dottorato).
Il 44% dei proponenti si colloca nella fascia 30-35 anni, il 31% ha tra 26 e 29 anni e il 23% tra 21 e 25 anni. C’è anche un 2% di under 20 che si è rimboccato le maniche per presentare un progetto d’impresa.
Partner, banche, App
Il primo anno di vita di Resto al Sud è stato accompagnato da diverse iniziative per favorire la presentazione delle domande e assicurare la massima trasparenza ai proponenti. Oltre a una procedura tutta digitale per inviare la richiesta di finanziamento, Invitalia ha creato una rete di 144 partner accreditati (enti, università, associazioni) che in ogni regione offrono assistenza gratuita per mettere a punto il progetto di impresa.
L’Agenzia ha inoltre assicurato tempi record di risposta – inferiori ai 60 giorni previsti – per la valutazione dei progetti, e ha realizzato un’apposita App gratuita per smartphone e tablet, con la quale ogni richiedente può controllare in tempo reale lo stato della propria domanda.
Da segnalare anche la collaborazione di Invitalia con il mondo bancario: sono 79 gli istituti di credito convenzionati, con oltre 4.100 sportelli distribuiti nelle diverse regioni.
Le novità del 2019
La Legge di Bilancio 2019 prevede l’estensione degli incentivi agli under 46 e ai professionisti. Le novità saranno operative con l’emanazione delle disposizioni attuative per la gestione degli incentivi. Pertanto sarà a breve consentita, anche per i nuovi destinatari delle agevolazioni, la presentazione delle domande sulla piattaforma on line di Resto al Sud.