Collegare la Calabria al resto del Paese deve essere una delle priorità del Governo Conte. Non smetteremo mai di ricordarlo alla politica locale e nazionale. Il bisogno di infrastrutture di questa regione è enorme.
Lo è almeno da due punti di vista. Il primo, che appare scontato, è quello di assecondare il bisogno di mobilità dei cittadini calabresi che, purtroppo, è da sempre male assecondato. Il secondo, che sarebbe anche superficiale ricordare ad una classe dirigente attenta, è quello di dare una valvola di sfogo importante alla richiesta di occupazione, lavoro rispettoso delle regole, che atavicamente promana da questa terra.
Non capirlo, ancora oggi, sarebbe un errore madornale che mortificherebbe ancora di più gli accorati appelli che i corpi intermedi, facendosi latori delle istanze dei cittadini calabresi, hanno lanciato nel corso degli anni.
Porti, aeroporti, alta velocità ferroviaria, viabilità primaria e secondaria efficienti e moderne devono essere le basi sulle quali far poggiare la ripartenza, economica e sociale, di questa regione. Devono essere le vie attraverso le quali riportare verso la propria terra natia, messa nelle condizioni economiche e produttive di ridurre il gap con il resto del Paese, le tante, troppe, giovani intelligenze che hanno scelto di lasciare la Calabria per assecondare la propria fame di lavoro.
Le attenzioni che il Governo Conte sta ponendo verso la nostra regione ci fanno sperare ma non ci accontentano. La delibera del Cipe che stanzia per la Calabria una nuova messe di fondi per l’ammodernamento delle infrastrutture ci soddisfa ma solo a metà. Così come ci fa piacere che l’Anas, come da noi peraltro anticipato, sia pronta a procedere – come confermato dal sottosegretario alle Infrastrutture Roberto Traversi – all’approvazione del progetto esecutivo del terzo macro lotto della Strada statale 106, con conseguente consegna dei lavori di realizzazione del nuovo tratto, presumibilmente entro il prossimo mese di marzo 2020.
Questo, però, deve essere solo il primo tassello di una rinnovata strategia di investimento pubblico e privato in Calabria, la prima pietra di un progetto che, secondo noi, deve puntare al completamento di questo importante asse viario anche oltre Roseto Capo Spulico, proiettando la nostra regione verso la dorsale adriatica lungo una Strada statale adeguata alle necessità contingenti ma in grado di sopportare le sfide della viabilità del prossimo millennio.
Maria Elena Senese Santo Biondo FenealUilCalabria Segretario Generale Uil Calabria