Neanche le sentenze della Corte Costituzionale fanno recedere la regione Calabria dal nominare illegittimamente i proprio fedelissimi e accoliti, senza concorso pubblico, ingaggiandoli su base fiduciaria e a danno del personale dipendente già di ruolo e di tutti i cittadini.
Gli escamotage normativi messi in atto dai dirigenti regionali, totalmente asserviti ad un sistema politico marcio, sono assolutamente vergognosi. La Santelli blocchi immediatamente questo ennesimo tentativo di assunzioni clientelari in totale dispregio e mistificazione delle leggi.”
È questa la denuncia del deputato calabrese del MoVimento 5 Stelle Alessandro Melicchio sulla manifestazione d’interesse per sei giornalisti esterni per l’Ufficio Stampa della Giunta Regionale. “Si cerca di assumere personale esterno nonostante la presenza di dipendenti pubblici già di ruolo all’interno della regione che potrebbero svolgere quel lavoro e lo si fa attraverso i mancati nulla osta a partecipare alle procedure vergati dagli alti dirigenti.
Tutto ciò puzza solo di bieca strategia politica, ignorando le professionalità dei giornalisti già disponibili nella pubblica amministrazione, per poter assegnare ingenti somme ai propri accoliti, cooptandoli all’interno della regione per via discrezionale
Voglio ricordare – prosegue il parlamentare pentastellato – che la Giunta Regionale della Calabria ha determinato il contingente per l’ufficio stampa stabilendo per il suo funzionamento la cifra di € 290.000. Gli stipendi annui per questi collaboratori esterni andranno dai 65.000 euro per il Coordinatore dell’Ufficio Stampa ai 56.000 euro per l’incarico di Vice coordinatore fino a 42.000 euro per ciascun restante componente dell’ufficio stampa. Ma il merito e il concorso pubblico sono le uniche condizioni di accesso nella Pubblica Amministrazione e questo deve essere chiaro anche nella nostra regione. Una recentissima decisione della Corte Costituzionale ha dato ragione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri che, con apposito ricorso del 2019, aveva contestato il tentativo, da parte della Regione Calabria, di stabilizzare, senza concorso pubblico, i giornalisti già impiegati, con contratto individuale per “chiamata diretta”, presso l’ufficio stampa del Consiglio regionale. E invece i due giornalisti che nella manifestazione risultano essere già assegnati, sugli otto totali di cui è composto l’Ufficio Stampa della Giunta Regionale, hanno un contratto fiduciale con l’organo politico, prorogato dal 21 settembre 2019 al 21 settembre 2020, quindi stipulati dalla giunta Oliverio e non decaduti come prevede la legge in caso di rapporti di questo tipo. Avevo già segnalato alla precedente giunta regionale, ben prima della sentenza della Corte Costituzionale, che i giornalisti esterni non avrebbero dovuto essere considerati precari, quando in realtà sono in possesso di un contratto fiduciario che li esclude dalle procedure previste dalla legge Madia, io che sul vero precariato nella pubblica amministrazione sto svolgendo una lotta seria da tempo – conclude Melicchio – e proprio per questo di fronte a questa vicenda non potevo tacere. Siamo in un momento di degrado etico in cui versa tanta parte della pubblica amministrazione regionale e la Santelli non solo non riesce ad affrancarsi da vecchie pratiche dure a morire, ma lancia segnali che vanno nel verso opposto alla legalità e alla trasparenza. Cambi rotta immediatamente e faccia annullare, in autotutela, questa brutta manifestazione d’interesse.”