Il Decreto Cura Italia ha stabilito lo snellimento della burocrazia necessaria per l’ottenimento di aiuti finanziari a vari livelli. Circa il comparto bancario, stiamo monitorando da giorni tali procedure – afferma in una nota il Presidente Nazionale dell’U.Di.Con. Denis Nesci – tuttavia ci rincresce constatare un’istantanea negativa del sistema stesso per la nostra regione.
Infatti, da anni ormai, preoccupati dalle continue chiusure delle filiali territoriali di numerosi istituti creditizi, ci battiamo affinché vengano protette tutte le fasce sociali. Ad oggi, la nostra preoccupazione è notevolmente aumentata, poiché il nostro territorio, già impoverito dalle precedenti decisioni, rischia di affondare ancora di più, in relazione al fatto che i pochi istituti rimasti in Calabria, hanno difficoltà ad erogare il credito a chi lo richiede.
Quotidianamente Ci confronto coi colleghi delle varie sedi ai quali rivolgo il mio più sentito ringraziamento per il grande lavoro svolto, e i dati emergenti riferiscono scenari davvero allarmanti”.
“Tra le varie segnalazioni pervenute nei nostri uffici – dichiara sulla stessa linea Domenico Iamundo, Vicepresidente dell’U.Di.Con. Calabria – la più significativa, giusto per fare un esempio, riguarda quella di un piccolo imprenditore al quale sono stati richiesti ben 18 documenti per poter semplicemente avviare tale pratica, comportamento che intralcia e di molto la celerità necessaria in questo momento storico. Il Decreto prevedrebbe, una semplificazione nell’accesso al credito, che tuttavia mi sembra essere stata rallentata. Siamo consci del fatto che le richieste debbano essere vagliate, tuttavia tale procedimento blocca il sistema ripresa ancor prima di avviarlo. Si conviene che ciò non sia auspicabile per la nostra regione, considerando il momento difficile attraversato dal tessuto economico produttivo calabrese, che potrebbe ripartire solo grazie a tali aiuti. Basti pensare alle difficoltà che troverebbero il comparto agricolo e quello della pesca nel ripartire dopo tale periodo di lockdown. Un dramma nel dramma, che vedrà la nostra associazione battersi sia a livello nazionale che a livello regionale affinché i cittadini consumatori vengano tutelati. Continueremo a monitorare, auspicandoci un intervento risolutivo da parte delle banche – conclude Iamundo – invitiamo infine tutti i cittadini a scrivere all’indirizzo regionecalabria@udicon.org per segnalazioni simili oppure a visitare il sito www.udiconcalabria.org per trovare la sede della propria provincia più vicina a loro”.