Terza tappa del roadshow dal titolo “Fare impresa al Sud si può, gli strumenti a sostegno delle start up” promosso da Confindustria Reggio Calabria e Unindustria Calabria su tutto il territorio nazionale in collaborazione con Invitalia e i principali atenei italiani del centro-nord, per discutere delle opportunità di investimento in Calabria, in particolare nell’area industriale di Gioia Tauro.
Come di consueto, interlocutori privilegiati di queste iniziative sono i giovani studenti universitari, con particolare attenzione verso quelli del Sud, con il preciso obiettivo di informarli degli strumenti e delle misure a sostegno dell’imprenditoria giovanile nel territorio calabrese. Focus dedicato, come sempre, alla misura “Resto al Sud”, l’incentivo che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani tra i 18 ed i 45 anni residenti in una delle seguenti regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Al partecipato incontro, ospitato nella Luiss Loft dell’Università Luiss Guido Carli di Roma, hanno preso parte Giovanni Fiori, Prorettore alle Relazioni Corporate Luiss, Giuseppe Nucera, presidente di Confindustria Reggio Calabria, Francesco Ungaro, Politiche regionali e coesione territoriale Confindustria, Giulio Natalizia, presidente Gruppo Giovani Imprenditori Unindustria e Grazia Precetti, Invitalia.
“Continua con grande successo – ha detto in apertura il presidente Nucera – questo nostro percorso negli atenei italiani. Un cammino che ci sta portando a diretto contatto con tanti studenti, docenti e ricercatori con i quali ci stiamo confrontando sui tanti temi e opportunità legate al Sud. Ci conforta registrare, tappa dopo tappa, tanto interesse e attenzione, soprattutto da parte dei giovani verso il nostro territorio e le possibilità di investimento e affermazione professionale che esso è in grado di offrire.
In Calabria, in particolare nella provincia di Reggio, esiste un tessuto imprenditoriale alla ricerca continua di competenze e professionalità specie negli ambiti legati all’innovazione, all’europrogettazione, alla programmazione strategica.
Esistono, inoltre, numerose opportunità anche per quanti vogliono avviare una nuova attività in settori chiave e di grande prospettiva come il turismo, la ricettività, la cultura e l’enogastronomia. E’ necessario contrastare con tutte le nostre forze lo spopolamento giovanile e ribadire ai ragazzi di non cedere ai luoghi comuni sul Sud e la Calabria ma di spendere con fiducia ed entusiasmo le loro competenze nei nostri territori”.
“Questo evento, – ha poi rimarcato Precetti – organizzato presso l’università Luiss “Guido Carli”, è stato per Invitalia l’occasione di incontrare quei giovani delle regioni meridionali che decidono di investire tempo ed energie nell’intraprendere il proprio percorso formativo presso centri di eccellenza, come quello che ci ha ospitati, con l’obiettivo di costruirsi un valido futuro professionale. Il messaggio che abbiamo rivolto a questi giovani è che, grazie a Resto al Sud, possono smettere di pensare che questo futuro sia realizzabile soltanto al di fuori delle proprie regioni di origine, e che possono, invece, iniziare a pensare di mettere a frutto nel proprio territorio gli studi effettuati, scommettendo in prima persona sullo sviluppo imprenditoriale del Mezzogiorno”.
“Confindustria giudica positivamente – ha evidenziato Ungaro – il primo anno di operatività di Resto al Sud, una misura che scommette sui giovani meridionali e sulla loro voglia di fare impresa. La nuova emigrazione, soprattutto di giovani, si combatte creando lavoro qualificato e questa misura, puntando a fare emergere le migliori idee innovative dei ragazzi del Sud, ci ricorda una volta di più che il lavoro vero lo crea solo l’impresa e che i giovani meridionali vogliono essere parte di questa sfida”.
“Favorire l’imprenditoria giovanile e le condizioni affinché i giovani di Roma e del Lazio riescano ad esprimersi sul territorio è una delle priorità del nostro Gruppo”, ha puntualizzato Natalizia.
“Ogni imprenditore ha un legame forte con la propria terra e vuole vederla crescere: per questo Resto al Sud è un’iniziativa lodevole ed aver portato la testimonianza della nostra esperienza è stato un piacere.
La Regione Lazio negli ultimi anni ha lavorato bene, i numeri lo confermano ed anche in Unindustria abbiamo un Gruppo Tecnico dedicato proprio alle Start Up che collabora fattivamente con molti interlocutori sul territorio, tuttavia attrarre e trattenere i talenti è una difficoltà comune perché il nostro è un Paese che ha bisogno di una presa di coscienza sull’importanza del ruolo dei giovani imprenditori.
Bisogna investire in questo senso ed accelerare il processo di modernizzazione: in particolare al Sud, che come ci insegna la storia ha tanto da offrire”.
Infine Fiori ha ricordato che la “Luiss ha sempre puntato nel Sud nel pieno convincimento che sia un grande patrimonio da sviluppare e valorizzare.
In questo contesto, l’iniziativa promossa da Unindustria Calabria a cui abbiamo preso parte è un momento molto significativo per illustrare ai ragazzi, in particolare del Sud, che hanno voglia di contribuire alla crescita dei loro territori, che questo si può fare.
Il Sud del Paese è stato abbandonato dalle politiche industriali degli ultimi vent’anni ma continua a rappresentare uno straordinario bacino di intelligenze e competenze spesso costrette ad andare in altre città d’Italia e del mondo. C’è la possibilità di invertire la rotta, riportando al centro del Sud i temi dello sviluppo e della cultura d’impresa e la collaborazione con Unindustria e Confindustria Reggio Calabria è solo il primo passo in questa direzione”.