Rilevato una settimana prima della tornata elettorale, il clima di fiducia di famiglie e imprese in maggio testimonia un temporaneo allentamento delle paure diffuse tra gli operatori. Tuttavia, è prematuro concludere che la fase di ripiegamento della propensione al consumo e agli investimenti sia terminata.
Nell’ambito produttivo si conferma l’intonazione favorevole delle aspettative delle imprese legate al turismo, mentre il piccolo commercio non recupera i livelli di fiducia della prima parte dell’anno. Tra i consumatori resta poco dinamica la componente del clima futuro e, nel complesso, il sentiment non mostra un’inversione della tendenza negativa che prosegue dalla metà dello scorso anno. E’ il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati Istat di oggi.
Verosimilmente, – conclude la nota – una decisa schiarita sul fronte delle manovre fiscali, a partire dallo sgombero del prossimo macigno sull’Iva, rafforzerebbe questi timidi segnali di ripresa della fiducia e potrebbe tradursi in un impulso ai consumi, modificando in meglio le prospettive economiche per l’anno in corso.