Alla luce della Sentenza n.460/2021 del Tribunale Amministrativo della Calabria, che pure vede vittoriose le tesi del S. Anna Hospital, non sentiamo di esprimere particolare soddisfazione.
Non lo facciamo perchè ci amareggia constatare che, per veder riconosciuti i propri diritti e per ottenere dalla Pubblica Amministrazione (in questo caso l’A.S.P. di Catanzaro retta da una terna Commissariale) provvedimenti in linea con i propri uffici, ci si debba rivolgere ai Tribunali.
Impegnando così uomini, risorse e strutture dello Stato che potrebbero occuparsi d’altro.
E, anche in questo caso, il nostro pensiero va drammaticamente alle centinaia di pazienti che -costretti da una burocrazia lenta e poco efficiente- aspettano ancora di poter usufruire dei servizi di eccellenza del S. Anna Hospital.
Il nostro pensiero va alle centinaia di famiglie dei nostri amministrativi, ausiliari, infermieri e medici che attendono (con sempre meno fiducia) di poter riprendere a “salvare vite”.
A loro diciamo che noi ce la stiamo mettendo tutta per riempire, nuovamente, il S. Anna Hospital di pazienti ai quali potranno tendere la loro mano ed accompagnarli verso un percorso di guarigione, così come è stato -senza sosta- per decenni.
A chi si sta frapponendo a tutto ciò diciamo di guardare in fondo alla propria coscienza e di rendersi conto dell’enorme danno materiale e della ferita profonda che hanno inferto ad ogni singola professionalità del S. Anna Hospital.
Oggi il Tar Calabria ha chiaramente affermato che vi è “l’obbligo giuridico per l’ASP di Catanzaro di adottare una determinazione con cui essa esprima definitivamente la volontà di stipulare o meno il contratto per la regolamentazione dell’erogazione delle prestazioni sanitarie relative all’annualità 2020”.
Il Tar si porta avanti, nominando già “quale Commissario ad Acta, nel caso in cui l’ASP dovesse insistere nella sua perdurante inerzia, il Segretario del Ministero della Salute”.
Il S. Anna SpA, fin dall’insediamento del nuovo CdA ha provato ad interloquire più e più volte, senza esito, proprio al fine di procedere alla “naturale” contrattualizzazione per l’anno 2020 ed al conseguente ristoro economico per le prestazioni sanitarie regolarmente rese.
Non solo l’ASP, ha ritenuto di non dovere procedere alla sottoscrizione del contratto per il 2020 -seppure ritiene applicabile l’ultrattività di quello relativo all’anno precedente- quanto a dicembre del 2020 ha addirittura irritualmente ed illegittimamente (come già sancito da Ordinanza, non opposta, del Tar Calabria n.38/2021) “ordinato” la sospensione delle attività per il Servizio Sanitario Regionale.
L’auspicio è, nell’interessa della suprema tutela della Salute Pubblica, che presto tutto possa tornare alla “normalità”.