«I parlamentari del Pd hanno paura della nostra legge “taglia privilegi” e tentano di inquinare i pozzi: sanno bene che, una volta raccolte le 5mila firme necessarie, i loro consiglieri regionali saranno messi con le spalle al muro e, trascinati dalla legittima indignazione popolare, non potranno fare a meno di approvare una norma necessaria, richiesta a gran voce dai cittadini che non ne possono più dell’arroganza famelica della Casta».
È quanto dichiarano i deputati del Movimento 5 Stelle Federica Dieni, Alessandro Melicchio e Riccardo Tucci.
«Il senatore Magorno e la deputata Bruno Bossio – continuano – attaccano l’iniziativa del Movimento per mezzo di argomenti debolissimi e pretestuosi, tra l’altro sbandierando come un successo la presunta riduzione dei vitalizi deliberata pochi giorni fa. È però il caso di ricordare agli sbadati parlamentari del Pd che, a differenza di quanto previsto dalla nostra legge, il testo approvato dal consiglio calabrese introduce un contributo di solidarietà a tempo, per un periodo di un anno e mezzo e con risparmi risibili.
Il taglio agli assegni degli ex consiglieri, tra l’altro, terminerà subito dopo le regionali dell’autunno 2019. Da quel momento in poi, gli ex consiglieri, tra cui lo stesso marito della deputata Bruno Bossio, continueranno a percepire il loro “assegno previdenziale” in forma piena
Insomma, a ben guardare si tratta di un’altra mancetta elettorale, buona solo a tenere a bada l’opinione pubblica e a creare l’illusione che la classe dirigente calabrese si sia finalmente emendata».
«Noi – concludono i deputati 5 stelle – sappiamo bene che le cose non stanno così e che la Calabria ha bisogno di una legge che riduca in maniera organica le spese inutili del Consiglio e gli emolumenti per gli attuali e gli ex eletti. Magorno e Bruno Bossio dicono che tanto è stato già fatto? Non ci risulta, ma se davvero hanno a cuore questo tema, se davvero ritengono doverosa la svolta etica della politica, nella regione più povera d’Italia, siamo pronti ad accettare il loro aiuto affinché la nostra legge sia approvata al più presto dalla maggioranza di centrosinistra in consiglio regionale».