CICAS (Confederazione Imprenditori Commercianti Artigiani Servizi e Turismo) chiede al Governo dei Burocrati di smetterla con i continui paletti e freni sulla misura Super Bonus 110, auspica un confronto parlamentare nelle commissioni alfine di eliminare, tutte quelle frasi e perifrasi introdotte nei Decreti , sibilline e tendenziose che continuano a mortificare il settore Edile di questo Paese. Decreti che invece di snellire e affrontare il tema in modo chiaro , continuano ad essere decifrati dalla Agenzia delle Entrate, costretta a rispondere a migliaia di interpelli , proprio per la non chiarezza degli intendimenti, che finisce per rallentare e peggio bloccare anche le stesse Banche nella Cessione del Credito.
Che senso ha imporre un massimo di 3 Cessioni del Credito , se una impresa o General Contractor strutturato ne può fare 10, 20 o più? Che senso ha infierire in modo inopportuno sulla attività dei tecnici già chiamati a corrispondere fideiussioni comparate , e chiamati ad asseverare su tutto . Che senso ha introdurre un clima di caccia ai truffatori, che induce i cittadini a diffidare da una norma che per la sua portata sarebbe di grande efficacia. Un Governo che si riempie la bocca di transizione ecologica e non ottempera alla valorizzazione energetica e al riposizionamento antisismico del valore patrimoniale di tutta Italia, con i benefici che questo produce, vuol dire che è solo subdolo e peggio incapace di ottemperare a quanto deve per la risoluzione dei problemi.
Cicas chiede che vengano introdotte le normali norme per gli appalti pubblici e che la norma diventi addirittura obbligatoria e non già facoltativa. In un momento come questo con la precarietà economica cosi invasiva e i costi di energia cosi elevati e la ricerca spasmodica di fonti alternative di gas , che a nostro parere appaiono davvero stravaganti rispetto al costo del Gas Russo, formule di una politica estera davvero confusa e proiettata ad una ostinata dipendenza dai russi agli americani , o ad altri Paesi , senza invece utilizzare lo stesso Pnnr per la realizzazione di nuovi impianti di estrazione e di eventuali nuovi rigassificatori .
CICAS auspica che il Parlamento introduca l’obbligatorietà del Super Bonus 110, senza se o ma, a tutte le abitazioni , condomini, unifamiliari, ruderi , collabenti senza mostruosità cosi come indicate dal Tar , che identifica in Collabente solo le strutture che si presentano con muri verticali e orizzontali, nel mentre non possono essere considerati tali quegli immobili dove il tetto è crollato o il piano è crollato, vere disquisizioni inutili quanto aberranti ed insulse.
Cicas Auspica che il Parlamento metta subito mano alla legge sul Super BONUS 110, lo renda obbligatorio per tutto il patrimonio immobiliare italiano , sia pubblico che privato, sia residenziale che commerciale e produttivo, e quindi oltre al residenziale anche HOTEL, Capannoni, diffusi sul territorio nazionale ed abbandonati, per il loro recupero ed utilizzo , che obblighi la Chiesa, le DIOCESI e le CONFRATERNITE a cedere il patrimonio vetusto e fatiscente anche in comodato oneroso alle onlus, alle imprese sociali del terzo settore, che possono utilizzare la Cessione del Credito, per consentire che questo patrimonio possa essere rivalutato ed utilizzato ai fini sociali.
Venga stralciata completamente cassata la formula insipiente della Cessione del Credito massima per 3 volte e riportarla alla semplice considerazione propria delle imprese che sanno perfettamente a seconda della loro struttura organizzativa ed economica quante attività possono condurre, immissione di fiducia e non di stress agli intermediatori bancari, chiedendo immediata verifica e abbattimento dei tempi di Cessione del Credito. Salvaguardia delle attività attraverso le asseverazioni dei tecnici e degli Advisor chiamati alla asseverazione delle regolarità tecniche e tributarie. Snellimento e fiducia ad un settore quello Edile che invece di consumare nuovo terreno per nuove costruzioni, rivitalizzi il Paese rigenerando il patrimonio immobiliare, obbligatorietà per tutti e basta con i balletti insipienti, termine perentorio senza proroghe inutili e davvero imbarazzanti, per le unifamiliari che per i condomini o il terzo settore o anche per tutte le classificazioni catastali nessuna esclusa, con termine ultimo 31.12.2030.
Che il Parlamento abbia il coraggio di affrontare il tema dell’efficientamento energetico e sismico del patrimonio immobiliare tutto , senza se o ma , ritornando alla crescita di questo Paese attraverso una edilizia non già occupante territorio ma che risana l’esistente, un ritorno serio agli anni 60 che produssero la crescita più alta di questo Paese. L’italia è il paese in Europa con il più alto indice di piccoli proprietari di casa, questa misura non solo garantirebbe minori consumi energetici , cosa di fatto che sarebbe un bene comune , ma potrebbe finalmente riscattare tutte le imprese artigiane , carpentieri, profilati e tutte le maestranze e l’indotto, promuovendo una occupazione per i prossimi 8 anni al massimo della resa .
Questo Stato avrebbe gettito poderoso da un Paese in crescita, e ciò può avvenire senza alcuna difficoltà, i controlli sarebbero necessari e dovuti , ma si vincolerebbe il Paese ad una crescita in termini di occupazione, di conversione energetica, di valorizzazione del patrimonio, di verifica puntuale sulle rendite catastali, aumentate dalla valorizzazione stessa degli immobili. Controlli sui prezzi dei prodotti dell’edilizia furbescamente aumentati senza alcun controllo. Controllo sui prezzi degli infissi e sul recupero delle materie prime, controllo sui prezzi dei ponteggi arrivati alle stelle senza che nessuno ordini la calmierizzazione dei prezzi a limiti congrui.
“Negli ultimi decenni si è reso indispensabile un processo sostenibile di sviluppo basato sulla limitazione dei consumi energetici da fonti fossili, responsabili della rottura dei delicati equilibri naturali che stiamo vivendo in questi anni. Per fortuna, grazie soprattutto alle generazioni più giovani, si sta operando una maggiore sensibilizzazione su queste tematiche.
Il settore dell’edilizia risulta essere uno dei maggiori imputati per quanto riguarda le emissioni di CO2 in atmosfera, assorbendo negli ultimi anni presi in considerazione il 40% dell’energia disponibile e prodotta per l’80% da fonti non rinnovabili.
La ricca normativa in materia di riduzione dei consumi del comparto edile prevede regole sempre più stringenti che hanno favorito la realizzazione di nuovi edifici sempre più performanti costruiti con materiali sempre più ecologici.
Tuttavia si è recentemente preso coscienza di come gli sforzi per il raggiungimento degli obiettivi comunitari previsti saranno vani se non si agirà in maniera capillare anche sul patrimonio costruito.
Ognuno di noi nel suo piccolo può fare la sua parte in questo delicato momento storico.
Se questa poi contribuisce, non solo all’abbattimento delle emissioni di gas serra, ma, come vorrei proprio dimostrare in questa mia tesi, anche:
-all’incremento occupazionale
– alla ripresa della produzione e quindi dell’economia in generale.
– a far risparmiare alle famiglie più del 50% delle spese annue domestiche.
– a far vivere le stesse in un ambiente più sano e più smart grazie ai nuovi sistemi di domotica e di building automation.
– Fa aumentare il valore di rivendita dello stesso immobile oggetto di recupero.
– Fa convergere nelle casse delle varie amministrazioni pubbliche nuove entrate.
– Contribuisce al decoro urbano migliorando anche l’aspetto del tessuto per effetto dei nuovi piani colore e dei subentrati vincoli paesaggistici.
– Evita lo spopolamento dei centri a discapito del consumo del suolo nelle periferie oggi più attrezzate e innovative, evitando così distruzione di macchia autoctona ed il consumo smisurato del suolo stesso.
– Per ultimo, ma non per importanza, contribuisce anche a rendere più salubre l’aria respirata negli ambienti domestici (argomento questo di ultimissima attualità vista l’emergenza pandemica che il nostro pianeta sta attraversando per il Covid/sars 19) grazie ai nuovi sistemi di aerazione forzata e trattamento dell’aria., fa capire quanto la misura del super bonus è stata e può essere importante per il nostro paese.
E che quindi non è invece quel mostro che tanta gente e la cattiva politica vuol far credere. Anzi, è secondo il nostro punto di vista , una delle più geniali intuizioni messe in atto dal governo negli ultimi decenni.
.Ed il fatto che questo possa avvenire proprio ad opera di un settore, quello delle costruzioni, considerato da sempre, come detto poc’anzi uno dei maggiori responsabili proprio dell’inquinamento ambientale, nonché di spregiudicati sperperi di fondi pubblici e privati ,inorgoglisce la nostra categoria e ci rende finalmente onori e meriti rispetto al trattamento che ci è stato riservato negli ultimi anni.
Certo ci sarà sempre la mela marcia che ci fa balzare agli onori della cronaca negativamente. Ma in questo un po’ vi è anche la responsabilità di chi, nella legiferazione delle norme non ha sin dall’inizio applicato quei decreti antifrode ( soprattutto sul bonus facciate) che ha poi invece applicato a distanza di più di un anno dalla partenza del super bonus.
Noi abbiamo sin dall’inizio lanciato l’allarme . Non ci è mai andato giù il fatto che chiunque, anche una Newco, potesse partecipare alla ristrutturazione di condomini anche di una certa entità e con grado di difficoltà e per importi non proprio popolari. Abbiamo sempre chiesto che venissero applicate nel super bonus 110 linee guida simili a quelle degli appalti pubblici ( visto che i fondi con cui viene finanziato il bonus comunque pubblici sono) con requisiti quali quelli contemplati nei certificati di qualità o ancora meglio nelle attestazioni SOA che Anac controlla.
Ma, non solo questo grido è rimasto inascoltato, ma il governo ha pensato bene invece di mandare , per i propri errori, al patibolo, proprio coloro i quali invece hanno sempre portato avanti i lavori in modo esemplare ed affidandosi ad Advisor di elevata caratura internazionale ed a primari istituti di credito nazionali, i quali per i blocchi applicati dal governo da alcuni mesi a questa parte, si sono trovati anch’essi a bloccare il caricamento di pratiche in corso, determinando il default di parecchie aziende ed il conseguente blocco di migliaia di cantieri in tutto il territorio nazionale. Aziende che già si trovavano a fare i conti con uno sconsiderato aumento applicato dai fornitori e non sorvegliato puntualmente dalle autorità governative competenti.
Chiediamo pertanto che venga snellita la macchina burocratica ( che non significa non sorvegliarla), velocizzato l’iter di accettazione dei crediti da parte delle banche, ma soprattutto che vengano classificati quali General Contractor adeguati all’esecuzione di tali lavori solo aziende strutturate ed attestate. E che il governo applichi una seria e restrittiva politica di persecuzione sui produttori che applicano sconsiderati aumenti sui prodotti utilizzati nel super bonus.”