Votate. Votate per chi vi pare. Ma votate”. La presentazione, a Soverato, del libro di Felice Caristo e Nicodemo Oliverio “Rappresentanza politica e divieto di mandato imperativo” è stata l’occasione per ascoltare l’appassionato intervento dell’Alfiere della Repubblica Bernard Dika.
Tra i relatori dell’iniziativa, promossa da un gruppo di studenti universitari e sostenuta dal progetto culturale “Naturium”, Dika ha sottolineato la necessità dell’impegno e della partecipazione. “Noi giovani siamo il presente – ha ribadito – non il futuro. E’ il presente l’unico tempo che ci è stato dato per metterci in azione e migliorare il mondo che ci circonda. Il presente è l’adesso, è l’ora”.
I lavori, aperti dal saluto introduttivo di Andrea Reale, Gianmarco Cimino e Simone Giglio, sono proseguiti con l’approfondita disamina del prof. Valerio Donato, docente presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro. “Discutere dei partiti e del ruolo, oggi, della politica nell’ambito dei poteri istituzionali è un problema che riguarda tutti – ha affermato Donato. – Qui c’è un tema fondamentale che non può essere eluso ed è quello dell’organizzazione del consenso e dell’organizzazione della partecipazione democratica nella vita del Paese”.
“Noi abbiamo il dovere di garantire la partecipazione, soprattutto dei giovani – ha sottolineato l’assessore regionale al Lavoro, Angela Robbe. – Dobbiamo aprire porte e finestre dei partiti”. Nelle loro conclusioni, Caristo e Oliverio hanno descritto l’evoluzione, nel corso del tempo, del concetto di rappresentanza politica e di quanto essa risulti strettamente correlata con il divieto di mandato imperativo. Secondo l’articolo 67 della Costituzione italiana, “i membri del parlamento sono liberi di esercitare le loro funzioni senza vincolo di mandato, in quanto rappresentanti della nazione nella sua interezza”. Il loro libro si dipana proprio nel dare una visuale comparativa di questi due istituti.