Sottoscritte nei giorni scorsi, nella sede della Cittadella a Catanzaro, le convenzioni con gli Istituti penitenziari per il reinserimento socio-lavorativo dei detenuti.
L’atto è stato firmato, per la Regione, dal dirigente generale del Dipartimento lavoro, formazione e politiche sociali Fortunato Varone e della dirigente del settore politiche sociali Rosalba Barone, per gli istituti penitenziari, dal direttore dell’ufficio interdistrettuale esecuzione penale esterna Emilio Molinari, dal direttore della Casa circondariale “Panzera” di Reggio Calabria Maria Carmela Longo, dal direttore dell’Istituto custodia attenuata “Luigi Daga” di Laureana di Borrello Angela Marcello, dal direttore dell’Istituto penale minorile di Catanzaro Francesco Pellegrino.
La sottoscrizione delle convenzioni rappresenta l’atto finale di un percorso, attivato dal presidente Mario Oliverio, con il protocollo d’intesa tra il Ministero della giustizia e la Regione Calabria per la realizzazione di interventi di “Reinserimento socio-lavorativo delle persone in esecuzione penale nel territorio calabrese”.
Durante l’iniziativa, l’assessore regionale al lavoro e welfare Angela Robbe, nel porgere i saluti del presidente Oliverio, ha evidenziato che “la Regione Calabria, tra le linee di intervento strategiche e di indirizzo, intende promuovere un mercato del lavoro inclusivo, in linea con le politiche comunitarie, ritenendo ciò una priorità fondamentale a garanzia di quanti sono a rischio di povertà e di emarginazione sociale. L’obiettivo dell’iniziativa regionale – ha rimarcato – è quello di dare alle persone in stato di detenzione e quindi fragili, soprattutto dopo il periodo di isolamento detentivo, la possibilità di fruire delle opportunità e delle risorse necessarie per partecipare pienamente alla vita economica e sociale. la capacità di lavorare in sinergia, di fare rete con tutti i soggetti coinvolti nel trattamento dei detenuti e nel loro reinserimento sociale – ha dichiarato infine la Robbe – è fondamentale e strategico per un percorso positivo al fine di restituire dignità, speranza, opportunità di riscatto alle fasce svantaggiate”.
Il protocollo è finalizzato a porre in essere la realizzazione di percorsi personalizzati di rieducazione, sostegno e reinserimento sociale in favore dei soggetti in esecuzione penale ivi compresi i minori e i giovani adulti, attraverso opportunità formative, lavorative e valorizzandone delle potenzialità.
Il lavoro rappresenta lo strumento principale per favorire il processo di inclusione sociale e l’adozione di modelli di vita volti a facilitare il reinserimento sociale, di primaria importanza per la riduzione dei tassi di recidiva e soprattutto attua quanto espresso dai principi contenuti nell’ art. 27 della nostra Costituzione.
I dettagli di ogni specifico progetto sono stati definiti nell’ambito di apposite appendici operative, quali: progetto pilota per la “Produzione di olio di oliva”- ICAT di Laureana di Borrello, progetto pilota “Sartoria sociale” – CC Panzera di Reggio Calabria, progetto pilota “Il forno invisibile” – IPM di Catanzaro, progetto pilota volto al “Potenziamento delle competenze professionali dei giovani adulti” –UIEPE di Catanzaro