Sergio MARCHIONNE, la cifra della straordinarietà dell’uomo e del dirigente aziendale, sta nella sua capacità di essere stato in grado di sovvertire il sistema; di andare contro i paletti imposti dal “si è sempre fatto così”, combattendo il declino con coraggio e creatività. MARCHIONNE può essere un modello da emulare, non solo dalle imprese ma anche da parte degli amministratori. Con un altro paradigma positivamente invertito: al Sud è possibile fare impresa (così come è stato dimostrato a POMIGLIANO D’ARCO ed a MELFI, in stabilimenti sottratti all’incuria e all’abbandono!).
Sono, in sintesi, alcune delle riflessioni e delle conclusioni suggerite da Luca PONZI, caporedattore del TGR CALABRIA nel ritratto che egli fa del Manager che ha salvato la FIAT e conquistato la CHRYSLER, titolo del suo libro presentato nei giorni scorsi in un gremito Auditorium AMARELLI.
A dialogare con PONZI che si è complimentato con la Famiglia AMARELLI per essere ambasciatrice nel mondo della CALABRIA migliore e definita esempio da imitare, insieme a Pina AMARELLI è intervenuto anche il direttore dell’Università Popolare Gennaro MERCOGLIANO che ha quindi inaugurato il nuovo anno accademico della prestigiosa e storica associazione culturale fondata dal Preside Giovanni SAPIA al quale, in vista dei 40 anni di attività dell’istituzione calabrese, è stata dedicata l’intera manifestazione.
Tra i numerosi presenti anche i Sindaci di TREBISACCE Franco MUNDO, di Villapiana Paolo MONTALTI, di CROSIA Antonio RUSSO e di CARIATI Filomena GRECO.
Il libro – ha detto PONZI – non vuole essere un processo di beatificazione di Sergio MERCHIONNE, fuoriclasse al pari di Steve JOBS; quasi mai in giacca e cravatta, ma sempre in pullover blu; scaltro uomo di finanza, che non credeva nell’auto elettrica; laureato in filosofia; non sempre infallibile in termini di strategia. Ma vuole raccontare un modello: quello del leader, capace di affrontare il presente sognando il futuro.
La semplicità di chi è grande. L’etica applicata alla gestione di un’azienda che non guarda solo al profitto, ma che si veste di una visione globale, ad litteram.
È con queste parole che Pina AMARELLI ha condiviso il suo ricordo personale dell’imprenditore e dell’uomo MARCHIONNE: emozionato quando doveva ricevere la nomina di Cavaliere del Lavoro; in tutta la sua semplicità quando incontrato per strada a ROMA la invitava ad unirsi per l’audizione dal PAPA che avrebbe avuto da lì a poco.