“La querelle relativa alla sede dell’Agenzia delle entrate continua ad animare le cronache natalizie, scuotendole dal consueto torpore festivo.
Lo scambio di vedute tra il sindaco Abramo e il deputato Wanda Ferro sul rimpallo di responsabilità, la disattenzione rispetto alla difesa delle prerogative del Capoluogo, o ancora lo scaricabarile e il campanilismo che vede spesso soccombere Catanzaro, non fa altro che attualizzare una riflessione che ciclicamente torna a richiamarci al nostro dovere di cittadini: votare una classe politica e dirigente che sia in grado di rappresentarci in maniera autorevole dove si assumono le decisioni che interessano la nostra città e la nostra regione”.
E’ quanto afferma il segretario provinciale di Confartigianato Catanzaro, Raffaele Mostaccioli in merito alla vicenda relativa alla sede delle Agenzie delle Entrate contesa tra Catanzaro e Reggio.
“I fatti raccontano che l’istituzione della nuova Direzione interregionale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli con sede a Catanzaro, disposta dall’ex direttore generale dell’Agenzia, Giovanni Kessler, è stata bloccata dal nuovo direttore dopo l’insediamento del nuovo Governo gialloverde – scrive ancora Mostaccioli -.
Nella riorganizzazione dell’Agenzia, Catanzaro era stata scelta quale sede della nuova direzione in quanto consona dal punto di vista logistico, vista la collocazione baricentrica rispetto al territorio di riferimento che avrebbe dovuto abbracciare Calabria e Basilicata.
Il nuovo Governo, al di là del ricorso al Tar presentato dal Comune di Reggio, frena il previsto accorpamento degli uffici delle Agenzie di dogane e monopoli e mantenere le articolazioni territoriali già in vigore da diversi anni. Catanzaro resta sede direzionale, così come Reggio, insieme a Napoli, sede della direzione interregionale Calabria-Campania.
Un percorso lineare in cui non si ravvedono certo responsabilità del sindaco Abramo – troppo spesso lasciato solo in battaglie importanti per la tutela delle prerogative della città – che da primo cittadino ha il diritto-dovere di chiedere al livello di rappresentanza superiore, quello che siede tra gli scranni del Parlamento, di essere più attento alle vicende che interessano Catanzaro che si consumano in quella sede.
Ma nello stesso tempo non possiamo omettere di riconoscere che i parlamentari che militano nelle fila della maggioranza hanno maggiori possibilità di far sentire la propria voce, invece su tante vicende al momento ci sembrano proprio ‘deputati per caso’ che potrebbero essere stati eletti ovunque, vista la scarsa radicalizzazione e attenzione dimostrata alle vicende locali.
Quella della sede dell’Agenzia delle Dogane, quindi – conclude Mostaccioli – deve essere di lezione e da monito ai cittadini e una sollecitazione ai rappresentanti parlamentari che dovrebbero mettere da parte le logiche di appartenenza, sedendosi ad un tavolo per ragionare assieme, riconoscendo un unico grande interesse da tutelare: il proprio territorio”.