Le Segreterie Confederali di CGIL, CISL e UIL CALABRIA sosterranno lo sciopero generale del comparto agricolo organizzato dalle Federazioni di categoria FAI CISL, FLAI CGIL e UILA UIL per il prossimo 15 giugno p.v. che in Calabria si svolgerà nel territorio di Vibo Valentia, alle ore 10.00 dinanzi alla sede della Prefettura.
Sciopero nazionale del comparto agricolo proclamato a sostegno della piattaforma unitaria per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale degli operai agricoli e florovivaisti scaduto a dicembre 2017.
All’iniziativa, per dimostrare vicinanza a quanto accaduto nei giorni scorsi a Vibo Valentia con l’ignobile e inaccettabile uccisione del giovane Sacko Soumaila e al tempo stesso sostenere il valore della contrattazione nazionale e di secondo livello, parteciperanno per la FAI CISL Nazionale il segretario generale, Onofrio Rota, per la FLAI CGIL il segretario nazionale, Giovanni Mininni, e per la UILA UIL la segretaria Nazionale, Enrica Mammuccari.
Inoltre all’annunciato sciopero di FAI, FLAI, UILA Regionale parteciperanno, a sostegno dei tanti lavoratori agricoli e in rappresentanza di tutto il mondo del lavoro calabrese anche molti dirigenti di Cgil, Cisl e Uil con i segretari generali Angelo Sposato, Paolo Tramonti e Santo Biondo.
Infine i segretari generali di FAI, FLAI e UILA Regionali rispettivamente Sapia, Costa e Merlino chiederanno al prefetto di Vibo Valentia di essere ricevuti e poter consegnare, assieme ad una delegazione, un documento sindacale con le ragioni della protesta.
Concludono FAI, FLAI, UILA Calabria che in un territorio regionale a forte vocazione agricola bisogna dire basta alle polemiche e ai buoni propositi, servono fatti concreti. Pertanto FAI, FLAI, UILA CALABRIA chiedono alla Regione Calabria e a tutti gli attori del settore di sostenere l’idea di istituire e avviare la Cabina di Regia Regionale della Rete del Lavoro di Qualità che funga da coordinamento sul territorio per la completa applicazione della Legge n. 199 contro il caporalato, lavoro nero e l’intermediazione illecita in agricoltura, per costruire una solida cultura della legalità e così contenere il fenomeno del caporalato sui campi.