“La situazione in cui versa il 118 in provincia di Catanzaro, come nel resto della regione, aggravata ulteriormente dall’incremento delle emergenze determinate dalla stagione estive, e dalla nuova ondata pandemica che congestiona gli ospedali già allo sbando, richiama l’attenzione su quello che ancora non è stato fatto dopo i continui e drammatici allarmi lanciati dai medici, dai cittadini che non riescono ad accedere alle cure e rischiano di morire a causa del mancato arrivo di un’ambulanza. In giro sentiamo solo chiacchiere”.
E’ quanto afferma la senatrice Bianca Laura Granato (Ancora Italia).
“Risale ormai ad aprile la notizia della condanna dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro a restituire le indennità trattenute sugli stipendi dei Medici del 118.
“Risale ormai ad aprile la notizia della condanna dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro a restituire le indennità trattenute sugli stipendi dei Medici del 118.
Un provvedimento, quello risalente a decisioni dei commissari prefettizi insediati nel settembre del 2019 che ha portato delle conseguenze nefaste sul sistema dell’emergenza urgenza: medici, pagati meno di sei euro l’ora, costretti a subire trattenute forzate sullo stipendio – ricorda la senatrice Granato -. Un provvedimento sbagliato che ha indebolito e depotenziato un sistema svuotato dal fuggi fuggi dei medici esausti, che nel corso dei mesi non è stato recuperato alla normalità. Insomma cambiano i manager e i dirigenti ma le ambulanze continuano a rimanere vuote di medici che sono da tempo migrati altrove, dove vengono rispettati e retribuiti e messi nelle condizioni di lavorare per salvare vite. E la gente continua a morire.
Un’ulteriore attestazione del fallimento della sanità pubblica concentrata solo sul covid e la diffusione ad intermittenza. Gli ospedali sono inaccessibili e insicuri, e chi ha bisogno di cure molto spesso è costretto a rivolgersi alle strutture private alimentando un sistema che impoverisce il settore pubblico. La “questione 118”- conclude la senatrice Granato – continua a non essere affrontata in maniera organica e strutturale: cosa fa il commissario ad acta alla sanità, il presidente Occhiuto, oltre che inondare sociale e stampa con foto-passerella e vuoti proclami?”.