Siamo molto preoccupati dal fatto che in Calabria, a causa delle difficoltà di collocamento dell’umido, lo stesso venga declassato e trattato negli impianti dell’indifferenziato, come fosse un rifiuto di questo secondo tipo».
Lo affermano, in una nota, i deputati M5S Giuseppe d’Ippolito e Paolo Parentela, rispettivamente componenti delle commissioni Ambiente e Agricoltura, che aggiungono: «Questa prassi non è più negabile, perché, come ormai noto, è stata riferita alla commissione Ecomafie dal comandante dei carabinieri forestali della Calabria, Giorgio Maria Borrelli, nell’audizione dello scorso 9 aprile. Perciò, a nulla servono – proseguono i parlamentari del Movimento 5 Stelle – i continui proclami dell’assessore regionale all’Ambiente, Antonella Rizzo, secondo cui grazie alla pratica della raccolta differenziata, in realtà ancora ferma intorno al 40%, è possibile alimentare gli impianti di compostaggio per la creazione di energia con l’utilizzo della frazione umida».
«Siamo certi – sottolineano i parlamentari – che nel merito saranno valutate in tempi rapidi eventuali ipotesi di reato e situazioni di danno erariale. Intanto i calabresi sappiano che ai loro giusti sforzi per la raccolta differenziata non corrisponde una concreta riduzione delle tariffe e delle tasse. Dovrà risponderne sul piano politico e amministrativo il governatore Mario Oliverio, che ancora – concludono D’Ippolito e Parentela – continua a nascondersi rispetto al problema, che avevamo già posto, del mancato pagamento dei fornitori dei servizi relativi al ciclo dei rifiuti, sulla mancanza degli impianti e sulle gravi conseguenze dell’incompleto passaggio gestionale dalla Regione agli Ambiti territoriali ottimali; prima fra tutte l’inevitabile paralisi del sistema, in assenza di misure adeguate».