Unindustria Calabria ha partecipato a Lamezia Terme all’incontro organizzato da Anisap e Federlab per discutere della grave situazione afferente alla riduzione del budget per le strutture private accreditate con il servizio sanitario regionale. Alla riunione, in rappresentanza degli industriali del settore della sanità, ha preso parte il dott. Valerio Berti su delega del presidente di Unindustria Calabria, Natale Mazzuca.
“L’assemblea lametina – ha commentato Berti al termine dei lavori – ha confermato un quadro molto preoccupante per noi imprenditori. Siamo consapevoli del momento complesso nel quale versano le casse della sanità pubblica, ma condividiamo l’allarme di Anisap e Federlab sia sul versante della garanzia del diritto costituzionale alla salute, sia sotto il profilo produttivo e occupazionale.
La riduzione dei budget – prosegue Berti – causerà il depauperamento dell’offerta sanitaria garantita dagli ambulatori privati, che costituiscono ormai da decenni dei preziosi punti di riferimento per i cittadini: sono presìdi sanitari di prossimità, che assicurano prestazioni di elevato livello ai pazienti. Inoltre questa situazione avrà pesanti ripercussioni in campo occupazionale.
Se fossero confermate le stime di una perdita di quasi 400 addetti, ci troveremmo di fronte a un altro durissimo colpo al tessuto socio-occupazionale di questa regione che conta due record negativi: quelli legati all’emigrazione sanitaria e alla disoccupazione giovanile. Per questo, la Calabria, oggi, non può permettersi di perdere un solo posto di lavoro, specialmente nel settore della salute”.
Unindustria Calabria auspica “un confronto celere e costruttivo tra le associazioni di categoria, le parti sociali, i vertici della Regione e il commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro. E’ di fondamentale importanza assumere idonei correttivi affinché vengano contemperati tutti gli interessi in gioco, nella consapevolezza – conclude Valerio Berti – che ne esiste uno di valore nettamente superiore a tutti gli altri: il diritto dei cittadini calabresi a essere curati bene e a farlo nella loro terra”.