“Lo spopolamento dei nostri territori sta diventando uno dei problemi più preoccupanti perché sta già minacciando la crescita delle nostre comunità. Servono progetti in grado di incentivare i giovani a restare, ad impegnarsi in qualcosa di concreto che possa dargli soddisfazione e speranza di futuro creando al contempo le condizioni per far crescere il contesto, creando occupazione e benessere”. Lo ha affermato il presidente di Confindustria Cosenza Fortunato Amarelli nel presentare gli incentivi inerenti il cosiddetto bando “Imprese Borghi” per l’avvio o il consolidamento di iniziative imprenditoriali nei territori che risultano tra gli assegnatari delle risorse per la rigenerazione culturale, sociale ed economica degli stessi.
Finanziata dall’Unione Europea, promossa dal Ministero della Cultura e gestita da Invitalia, la misura prevista dal Pnrr riguarda il sostegno ai 294 borghi a livello nazionale che sono risultati vincitori di un avviso pubblico e, quindi, assegnatari di specifiche risorse per la presentazione di progetti di rigenerazione culturale e sociale nel campo delle attività culturali, creative, turistiche, commerciali, agroalimentari e artigianali, volti a rilanciare le economie locali valorizzando i prodotti, i saperi e le tecniche del territorio.
Tra i territori assegnatari di queste risorse anche il Comune di Cerisano, rappresentato all’iniziativa di divulgazione che si è tenuta in Confindustria Cosenza, dal Sindaco Lucio Di Gioia, il Comune di San Demetrio Corone, presente il Sindaco Ernesto Madeo ed il Comune di Morano Calabro rappresentata dal Presidente del Consiglio Mario Donadio. Ha moderato l’incontro il direttore di Confindustria Cosenza Rosario Branda.
Di Gioia, Madeo e Donadio hanno posto l’accento sull’importanza strategica dell’avviso che favorisce il recupero del tessuto economico-produttivo dei borghi, sostenendo micro, piccole e medie imprese interessate a promuovere in modo innovativo la rigenerazione dei piccoli Comuni attraverso l’offerta di servizi, sia per la popolazione locale che per i visitatori, nonché la sostenibilità ambientale, proponendo progetti attenti alla riduzione delle emissioni inquinanti, alla riduzione dei consumi, allo smaltimento dei rifiuti, alle soluzioni di economia circolare. “Le nuove attività rappresenterebbero linfa vitale per i nostri territori e dimostrerebbero che fare impresa è possibile, che nuove forme di sinergia pubblico-privato possono prendere forma intorno ai saperi, alle tradizioni, alla cultura sedimentata delle nostre comunità, alla voglia di innovazione e di futuro dei nostri giovani”.
Il presidente Fortunato Amarelli si è detto disponibile con la struttura tecnica di Confindustria Cosenza a “supportare chiunque fosse interessato ad implementare idee imprenditoriali da presentare a valere sul bando in questione. La storia dimostra che intorno a piccoli centri sono nate grandi aziende italiane. È il caso di brand importanti, che legano la propria storia d’impresa e di sviluppo a quella delle comunità dove si sono insediati e dove hanno deciso di operare. I finanziamenti messi a disposizione incentivano a creare o migliorare delle attività ed i campi di realizzazione sono davvero tanti e sfidanti. Mi auguro – ha concluso Amarelli – che questa misura possa intervenire per invertire la tendenza indicata dallo Svimez in riferimento ai dati allarmanti sullo spopolamento demografico delle aree interne”.
Con il cosiddetto “bando borghi” sono finanziabili progetti fino a 150.000 euro – considerando sia le spese di investimento che il capitale circolante – da realizzare in 18 mesi e comunque entro e non oltre il 31 dicembre 2025. Per le imprese sono previsti contributi a fondo perduto, nel rispetto del Regolamento de minimis, per un importo massimo pari a 75.000 euro, fino alla misura massima del 90% delle spese ammissibili. Le domande possono essere presentate entro l’11 settembre 2023.
Le agevolazioni sono rivolte a micro, piccole e medie imprese che presentano iniziative imprenditoriali in forma singola o in aggregazione, già costituite o che intendono costituirsi in forma societaria di capitali o di persone, ivi incluse le ditte individuali e le società cooperative, le associazioni non riconosciute, le organizzazioni dotate di personalità giuridica non profit, nonché gli enti del terzo settore, iscritti o in corso di iscrizione al Registro Nazionale Terzo Settore.