Si è discusso delle politiche di sviluppo per il Paese e degli scenari legati all’economia e all’occupazione nel corso del Consiglio centrale dei Giovani Imprenditori che si è svolto a Milano alla presenza del presidente Alessio Rossi.
Protagonista anche il Gruppo Giovani Industriali di Confindustria Reggio Calabria, presieduto da Samuele Furfaro e rappresentato nell’assise lombarda dal vicepresidente Umberto Barreca. Tanti i temi affrontati, su tutti quelli relativi al calo della produzione industriale per il quarto trimestre consecutivo (dicembre) e all’indice di fiducia delle imprese in costante discesa da sette mesi. Segni evidenti, è stato ribadito, della brusca frenata del pil, ma anche della percezione crescente in seno al mondo produttivo che il governo stia alimentando un atteggiamento ostile, o almeno pregiudiziale, nei confronti degli operatori economici.
“Come si spiegherebbero, altrimenti – si interrogano i giovani industriali – il taglio di Industria 4.0 che aveva incoraggiato gli imprenditori a investire nelle proprie aziende e l’attacco al Jobs Act che li aveva incentivati ad assumere lavoratori?”. Il governo ritiene che il reddito di cittadinanza rappresenti uno stimolo sufficiente per dare un’accelerata al pil nel secondo semestre, evitando così la recessione. “A noi, invece, pare una manovra in una prospettiva elettorale. Occorrerebbe, invece, sbloccare le grandi opere grazie a 26 miliardi già stanziati”.
Analoga riflessione anche da parte dei Giovani Imprenditori reggini che nel corso dei lavori, per bocca del vicepresidente Barreca, hanno evidenziato come “sia necessario aumentare gli investimenti, specie di natura pubblica, a sostegno della crescita e dello sviluppo.
Come classe imprenditoriale giovanile chiediamo alla classe dirigente di avviare un serio programma di rilancio industriale e infrastrutturale che consenta al Paese, e in particolare alle aree depresse del Mezzogiorno, di ripartire. Le imprese sul territorio – ha rimarcato il vicepresidente dei Giovani Industriali di Reggio Calabria – producono, investono e innovano ogni giorno creando posti di lavoro, avviando percorsi formativi altamente qualificanti e ampliando gli ambiti della ricerca tecnologica.
Questi processi, tuttavia, devono essere adeguatamente supportati anche dalla mano pubblica non solo in termini di risorse e investimenti ma, soprattutto, di una visione politica strategica che sappia affrontare le sfide del presente e, nel contempo, guardare al futuro.
La Calabria, in particolare il territorio reggino, – ha poi concluso Barreca – possiedono enormi potenzialità in grado di innescare percorsi di sviluppo economico e occupazionale stabili e duraturi.
Non abbiamo bisogno di misure assistenziali ma di interventi capaci di incidere sui temi fondamentali quali il costo del lavoro, la carenza infrastrutturale, i collegamenti e l’innovazione. In assenza di una politica che sappia porre tali questioni come priorità, difficilmente riusciremo a invertire la rotta e a impedire che ogni anno migliaia di giovani calabresi lascino la loro terra in cerca di fortuna altrove”.