Più di 8 addetti su 10 (85%) nelle cooperative hanno un contratto stabile con assunzione a tempo indeterminato. E’ quanto emerge da una analisi dell’Unione europea delle cooperative Uecoop in riferimento agli ultimi dati Istat che indicano nel mercato del lavoro un aumento dei dipendenti a termine, ovvero i precari, arrivati a quota 3 milioni 123 mila a novembre 2019 in Italia. Una situazione alla quale le cooperative rispondono con la loro capacità di generare rapporti di lunga durata in quasi ogni settore produttivo – spiega Uecoop – dalla logistica alla gestione dei rifiuti, dall’agricoltura all’abbigliamento, dall’informatica all’edilizia, dai trasporti alla vigilanza per un totale di oltre 1,2 milioni di addetti. I lavoratori delle cooperative – spiega Uecoop – sono concentrati soprattutto fra i 30 e i 49 anni (58,5%), il 13,1% ha un’età compresa tra 15 e 29 anni e più di un quarto ha oltre 50 anni.
Un addetto su 2 è donna – evidenzia Uecoop – mentre circa il 66% ha un diploma di scuola secondaria e più del 15% è laureato.
Gli operai sono il 64,8% del totale, gli impiegati rappresentano il 30,8% impiegato, mentre il resto sono quadri, apprendisti e dirigenti secondo l’Istat. Ma per un forte rilancio dell’occupazione – sottolinea Uecoop – è strategico tagliare il cuneo fiscale a fronte di imposte e contributi che pesano per circa il 50% sulle retribuzioni.
Nella situazione attuale – evidenzia Uecoop – per uno stipendio netto di mille euro bisogna prevedere un costo totale di circa il doppio per soddisfare il fisco fra contributi previdenziali a carico del datore di lavoro e del dipendente e imposte sul reddito di vario genere. Per questo– conclude Uecoop – il taglio del cuneo agisce sia a vantaggio dei lavoratori che delle imprese, favorendo gli investimenti sul personale, il ricambio generazionale e la crescita dell’occupazione.