Sono profondamente dispiaciuto per la scelta di Pippo Callipo di rassegnare le proprie dimissioni.
Lo conosco da tanto tempo, per ragioni professionali e imprenditoriali, e comprendo quanto possa essere frustrante, per un uomo che ha improntato tutta la sua vita alla concretezza, all’efficienza e soprattutto alle linearità dei comportamenti, impattare con le liturgie e i meccanismi di un sistema politico-istituzionale che a volte non sembra in grado di reagire con tempestività ed efficacia alle istanze e ai bisogni di una società calabrese che soffre decenni di ritardi nello sviluppo, nelle infrastrutture, nei servizi, nella valorizzazione delle proprie potenzialità inespresse.
Per questo ritengo che personalità come Callipo non debbano gettare la spugna e dare segnali di rassegnazione, e anzi debbano rafforzare il loro impegno nelle istituzioni, per quanto possano sentirle estranee e inospitali. E’ una chiamata di responsabilità a cui non possiamo sfuggire, lo dobbiamo ai cittadini, alle giovani generazioni, a quello studente che proprio a Callipo ha chiesto di farsi garante del cambiamento, convincendolo a scendere in campo.
Deve essere la politica, con i suoi uomini, a cambiare le “liturgie” improduttive – che non sono certo appannaggio di una singola parte politica – e a trasformarle in confronto reale, vero, approfondito, sui temi che riguardano la vita dei cittadini, la loro quotidianità e il loro futuro.
Le dimissioni di Pippo Callipo rappresentano una grave perdita non solo per la minoranza, ma per l’intero Consiglio e l’intera amministrazione regionale, perché un’opposizione di qualità, attenta, intransigente ma anche costruttiva, è un presupposto indispensabile per assicurare un’azione di governo sana e sempre orientata al bene comune. Nonostante non condivida le motivazioni con cui ha annunciato la scelta di dimettersi – nella consapevolezza che il rispetto delle regole, la legalità e l’interesse pubblico sono prerogative di questa maggioranza – sono vicino a Callipo dal punto di vista umano e personale, perché comprendo quanto questa decisione possa essere stata meditata e sofferta. Lo invito quindi a riflettere e a non abbandonare l’impegno nell’istituzione regionale. Questa terra, e Pippo da imprenditore lo sa bene, ha bisogno di messaggi di fiducia, e soprattutto ha bisogno di una classe dirigente e politica che sia esempio di serietà, di onestà, di capacità, di coraggio. Altrimenti sarà sempre la cattiva politica a riempire gli spazi lasciati vuoti delle persone perbene. Per questo sono certo che Pippo Callipo comprenderà e non considererà un gesto di scortesia la mia decisione di esprimere voto contrario alle sue dimissioni”.