“Dopo i terribili eventi del torrente Raganello – il collasso idrogeologico della nostra Regione ritorna tragicamente ad imporre alle Istituzioni di riconoscere a tale problematica – fra tutte le altre – un ruolo di primissimo piano nell’attenzione politica ed amministrativa”.
E’ quanto afferma il consigliere regionale Giuseppe Pedà che interviene in merito alla “questione – ormai tristemente nota – del dissesto idrogeologico del territorio calabrese”.
“Le vittime degli ultimi giorni riaccendono un dolore che ci appartiene e che ha lacerato la Calabria”.
“Nella consapevolezza che sino ad oggi si è parlato troppo e si è agito poco -evidenzia l’esponente politico – è ormai arrivato da tempo il momento di trovare soluzioni e di porre sui tavoli istituzionali fatti.
“Gli articoli di stampa degli ultimi giorni hanno richiamato l’attenzione sui ‘numeri’ dell’apparato burocratico del servizio di sorveglianza idraulica. Si tratta di una risorsa molto importante – ben 290 unità – che hanno il compito specifico di controllare i corsi d’acqua e di monitorare il livello di rischio.
La loro presenza costante su tutto il territorio calabrese – afferma Giuseppe Pedà – deve essere garantita ed assicurata costantemente al fine di effettuare giornalmente sopralluoghi finalizzati a rilevare situazioni che potrebbero determinare pericolo incombente o potenziale a persone e cose, verificare lo stato di manutenzione degli alvei e le possibili cause di perturbazione o impedimento al regolare deflusso delle acque, identificando gli interventi più urgenti e comunicando tali dati ai digitalizzatori che si occupano dell’informatizzazione dei dati tecnici rilevati lungo i bacini idrografici”.
“La situazione di incuria e di abbandono che continua a persistere nel territorio calabrese evidenzia come – nonostante la presenza del personale addetto – quel che manca è una visione di insieme del monitoraggio del livello di rischio e di pericolosità della nostra terra. L’intera organizzazione del servizio è carente, e va completamente rivista garantendo adeguate turnazioni – soprattutto nei periodi stagionali più rischiosi per l’elevata probabilità di precipitazioni.
Così come il monitoraggio continuo deve garantire gli interventi di pulizia e di messa in sicurezza degli alvei ed altresì l’eventuale sgombero delle aree a rischio in caso di rischio meteo”.
“Il personale in servizio, già adeguatamente formato – aggiunge – deve essere messo nelle condizioni di poter operare in condizioni ottimali, ed utilizzato al meglio con piani di interventi concordati con gli amministratori locali, che meglio di ogni altro, conoscono i territori ed i rischi dei cittadini.
La corretta utilizzazione delle risorse umane in forza al servizio di sorveglianza idrogeologica non può prescindere dall’adeguato inquadramento giuridico e professionale delle stesse e dalla valorizzazione delle professionalità specialistiche esistenti”.
“Sono già intervenuto in Consiglio regionale chiedendo l’adozione di misure atte a garantire – nell’ambito dei propri stanziamenti ordinari di bilancio – le coperture necessarie ad assicurare un servizio di sorveglianza e monitoraggio del reticolo idrografico regionale, con poteri di servizio di ‘piena e allerta’ nonché con poteri di polizia idraulica.
Alla luce delle terribili circostanze degli ultimi giorni solleciterò interventi, quanto più possibile, urgenti a fronte dell’approssimarsi della stagione invernale e per garantire quantomeno la messa in sicurezza delle aree maggiormente colpite.
Confido nelle professionalità operative nella struttura di Calabria Verde che – conclude Giuseppe Pedà – sono una risorsa importante per la nostra regione e che possono essere utilizzate al meglio a tutela dell’incolumità dei cittadini”.