Dai dati raccolti dall’Osservatorio Tasse Locali di Confcommercio – strumento permanente dedicato alla raccolta e all’analisi di dati e informazioni sull’intero territorio relative alla tassa rifiuti (TARI) pagata dalle imprese del terziario – si conferma la continua crescita della tassa sui rifiuti, nonostante una significativa riduzione nella produzione dei rifiuti stessi, e i divari di costo tra medesime categorie economiche, sempre a parità di condizioni e nella stessa provincia.
Si evidenzia come in Calabria i settori della ristorazione e del commercio siano quelle più sofferenti, in particolare: Ortofrutta, pescherie, piante e fiori, pizza al taglio, ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, mense, pub, birrerie, bar caffè e pasticcerie.
Dall’elaborazione dei dati di OpenCivitas (sito promosso dal Dipartimento delle Finanze e dalla SOSE per determinare i fabbisogni standard delle amministrazioni locali) la gran parte dei Comuni capoluogo di provincia continua a registrare una spesa superiore rispetto ai propri fabbisogni e anche la nostra Regione conferma questo trend.
Un dato ancor più preoccupante, quello registrato nell’ultimo anno, considerando che proprio il 2018 avrebbe dovuto rappresentare una svolta. Dal 1 gennaio 2018, infatti, i Comuni avrebbero dovuto avvalersi anche delle risultanze dei fabbisogni standard nella determinazione dei costi relativi al servizio di smaltimento dei rifiuti.