Dopo mesi in cui l’attività sportiva di gruppo è stata fortemente limitata, anche i meno esperti ne hanno potuto riconoscere il ruolo benefico a livello psico-fisico.
La limitazione vissuta sulla pelle di tutti nel periodo appena trascorso deve essere da spinta all’evoluzione per la nostra cultura sportiva. Anche per queste ragioni nei giorni scorsi ho incontrato il Comitato Italiano Paralimpico ed il team calabrese dell’Associazione Special Olympics.
Con il Presidente del CIP Antonello Scagliola ed il Segretario Regionale Sport e Salute Walter Malacrino siamo entrati nel merito di 3 iniziative volte a promuovere lo sport nei parchi, le associazioni sportive dei quartieri più disagiati e la pratica di attività per le categorie più fragili.
Con lo staff di Special Olympics abbiamo invece approfondito i risultati entusiasmanti degli atleti e il recente evento “Torch Run” che ha attraversato tutta la Regione. In Calabria e nel resto del Paese lo sport deve inderogabilmente ambire a raggiungere i massimi livelli di inclusione.
La risposta del comparto sportivo alle specifiche esigenze degli atleti affetti da disabilità è un indicatore fondamentale per misurare lo stato di salute del nostro sistema sociale. Monitorarlo con attenzione costante ci permette di correggere la rotta, perfezionare le nostre politiche sociali con risorse ed infrastrutture adeguate.