Sono oltre 900mila (904.965) i posti di lavoro nelle imprese guidate dagli stranieri in Italia che sono cresciute del 18,8% negli ultimi cinque anni arrivando a quota 538.091.
E’ quanto emerge da una analisi di Uecoop, l’Unione europea delle cooperative, su dati Camera di commercio di Milano Lodi e Monza in relazione alla frenata dell’economia e dell’occupazione in Italia.
I gruppi nazionali più rappresentati – sottolinea Uecoop – sono quelli di più storica migrazione: i marocchini con 67mila imprese, i cinesi con 53mila realtà, gli albanesi con 32mila, i bengalesi con 31mila e gli egiziani con 16mila. Più di 1 imprenditore immigrato su 3 è attivo nel settore del commercio per oltre 192mila imprese, mentre un altro 24% si dedica alle costruzioni.
Ma gli stranieri – spiega Uecoop – guidano aziende un po’ in tutti i settori: dall’agricoltura ai trasporti, dall’abbigliamento ai servizi come ad esempio studi di estetica o aziende di pulizie. I maggiori tassi di crescita delle aziende a guida straniera negli ultimi cinque anni – spiega Uecoop – si registrano in Campania con +50,1% (41.640 realtà), nel Lazio con +27,7% (67.856 imprese) e in Lombardia con +22,7% (103.302 imprese).
Il lavoro – secondo l’indagine Uecoop/Ixè – viene percepito come una delle misure strategiche per l’inserimento dei migranti da oltre 6 italiani su 10 e il mondo delle cooperative – sottolinea Uecoop – è un formidabile motore di integrazione per migliaia di stranieri che in questi anni sono arrivati in Italia alla ricerca di un futuro con quasi 636mila persone che tra il 2013 e il 2017 hanno acquisito la cittadinanza all’interno di un percorso di integrazione fatto di doveri e diritti, relazioni sociali, studio ma soprattutto occupazione.
Le coop italiane svolgono una funzione strategica per la stabilità sociale e per la crescita economia dell’Italia tanto che – spiega Uecoop – sono aumentate anche le cooperative gestite da stranieri: oltre cinquemila con un balzo del 18,6% dal 2013 a oggi.