Giovedì 28 marzo alle 15.00 presso l’Aula Seminari del Dipartimento di Agraria della Mediterranea di Reggio Calabria (Località Feo di Vito) si terrà il seminario dal titolo “Olivicoltura superintensiva in Calabria: Si può?”


Giunta alla sua quinta edizione, la consueta giornata di incontro tra mondo accademico e stakeholders, per discutere sulle opportunità e sulle problematiche dell’olivicoltura, con risvolto sulla Calabria.

La manifestazione sarà quest’anno incentrata sull’olivicoltura superintensiva.
Negli ultimi anni, rapide e profonde trasformazioni hanno caratterizzato l’olivicoltura mondiale. Tali spinte innovative, inserite in un quadro di risorse comunitarie tendenzialmente decrescenti, stanno progressivamente cambiando il volto dei tradizionali scenari olivicoli, con l’affermarsi di una più moderna olivicoltura specializzata e meccanizzata, nella quale diventa centrale il tema dell’efficacia delle risorse impiegate e della riduzione dei costi di produzione.

Consapevoli di queste realtà, dobbiamo responsabilmente valutare se la nostra millenaria olivicoltura mediterranea sia oggi del tutto all’altezza dei tempi, considerata la sua grande eterogeneità che la caratterizza, dovuta a molteplici ragioni storiche, ambientali, genetiche e culturali.

Una possibile scommessa per i nostri territori, è costituita dall’innovazione incentrata su un sistema di coltivazione denominato superintensivo, caratterizzato da un’elevata densità d’impianto (fino a 2000 ed oltre piante/ha) il cui vantaggio principale consiste nell’elevata efficienza della raccolta meccanica realizzata in continuo, mediante l’impiego di macchine scavallatrici, utilizzate da tempo e con eccellenti risultati nella raccolta dell’uva, modificate al fine di renderle adatte anche alla raccolta delle olive.

Questo modello di coltivazione sta tuttavia determinando una “rivoluzione globale delle tecniche di coltivazione dell’olivo” in quanto, soprattutto alcune di queste, come le densità di piantagione, la forma di allevamento e la raccolta delle drupe, hanno subìto profonde innovazioni.

Ma tale modello può essere utilizzato con successo anche in Calabria? Quali solo le opportunità che esso offre, ma soprattutto, siamo ancora in tempo per coglierle? Questi sono gli interrogativi ai quali la Sezione Sud-Ovest dell’Accademia dei Georgofili, con Italia Olivicola, Prim’Olio, oltre che con il Dipartimento di Agraria, intende iniziare a rispondere con il presente seminario.

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