Il Presidente della Regione Mario Oliverio ha concluso i lavori dell’evento “La Calabria cambia passo. Il ricambio generazionale in agricoltura”, che si è tenuto all’agriturismo Costantino di località Donnantonio di Maida.
Dopo aver ringraziato per l’ospitalità l’agriturismo Costantino ed il Sindaco di Maida Salvatore Paone, il Presidente ha ringraziato anche il Dipartimento Agricoltura, che ha permesso che venissero realizzati i risultati ottenuti e Mauro D’Acri, Consigliere con delega all’agricoltura, nonché le associazioni di categoria per il confronto continuo e la concertazione.
Il Presidente, subito dopo, ha chiamato per nome gli otto giovani agricoltori calabresi che hanno raccontato la propria esperienza e si è rivolto ai presenti in sala dicendo: “Quella che avete ascoltato è la Calabria vera, sana, su cui accendere i riflettori. Questo è esattamente lo spaccato di una Calabria che cambia. Chi non vede questo è rimasto bloccato con il prosciutto sugli occhi a qualche anno fa. Sta crescendo una cultura nuova – ha sottolineato – la cultura che incomincia ad abbandonare il lamento e il vittimismo, che intraprende e si mette in campo. Il nostro primo nemico siamo noi stessi ed uno stereotipo che proietta la Calabria fuori dai suoi confini in modo negativo. Questo nemico bisogna combatterlo – ha detto Oliverio – E lo si fa giorno dopo giorno, facendo crescere una cultura nuova. E sono proprio le giovani generazioni le portatrici di questa cultura nuova. Dai dati snocciolati si è evinto che oltre il 70% dei giovani calabresi sono dotati di titolo di studio e questo significa che la nostra nuova forza lavoro sta cambiando le dinamiche dei nostri territori. E noi dobbiamo supportare questi processi. Quando mi sono insediato, – ha ricordato Oliverio – a dicembre 2014, il PSR non era ancora stato approvato dalla Commissione Europea. Dopo aver presentato i documenti opportuni, abbiamo ricevuto oltre 500 osservazioni da parte della Commissione Europea e ad ottobre del 2015 abbiamo chiuso le procedure, partendo operativamente col programma a Gennaio 2016, con due anni di ritardo. Malgrado questo, oggi siamo tra le prime regioni italiane e la prima del Meridione per capacità di spesa. Stessa cosa per il POR. Il punto non è soltanto spendere – ha precisato il Presidente – Bisogna esaminare come sono state utilizzate le risorse e le ricadute ottenute sui territori.
Il ricambio generazionale in agricoltura per noi è stato sin dall’inizio il “cuore” delle scelte del PSR, il primo obiettivo. E abbiamo destinato importanti risorse a questo obiettivo, abbiamo fissato importanti premialità, fino a 50.000 euro a fondo perduto solo per l’insediamento, prediligendo le zone montane e svantaggiate. Abbiamo compiuto insomma delle scelte forti. Oggi siamo già a 1250 giovani insediati e puntiamo ad insediarne almeno 2000. A breve si aprirà l’istruttoria del secondo bando “Pacchetto Giovani” e si lavorerà sodo per portare a termine la sfida dell’incremento occupazionale giovanile nel settore agroalimentare calabrese.
La programmazione 2021/2027 dei fondi comunitari deve rafforzare questa linea. Bisogna utilizzare le risorse come abbiamo fatto noi che, appena arrivati, abbiamo finanziato 400 domande. Oggi la Calabria non si pone più come fanalino di coda nell’utilizzazione delle risorse, ma la situazione si è invertita e stiamo lavorando in anticipo per poter gestire bene le risorse della nuova programmazione 2021-2027.
Investire sui giovani – ha detto Oliverio – vuol dire investire sul futuro, non solo per una questione anagrafica, ma perché c’è anche una freschezza di presenza, di conoscenza, una capacità di utilizzare l’innovazione”
Il Presidente ha parlato più dell’aumento dell’export. “In questi anni abbiamo realizzato un aumento dell’export a due cifre. Siamo passati da 340 Milioni a 700 Milioni di Euro. La crescita a due cifre è stata determinata dalla capacità di innovare delle aziende – e penso a settori come il vitivinicolo, come la trasformazione, come il comparto oleario, per il quale bisogna ancora fare molto- e anche dal fatto che abbiamo recuperato superfici agricole che non erano utilizzabili, perché c’è un ritorno alle attività agricole. Non alla vecchia maniera, ma con un’impostazione moderna del management aziendale.
Per la prima volta nella storia della programmazione comunitaria di questa Regione c’è un raccordo tra il POR e gli altri strumenti comunitari – ha poi sottolineato – il Bando dei Borghi che abbiamo pubblicato va sia in direzione dei Comuni che dei privati. Abbiamo investito 136 Milioni di Euro e la prima verifica fatta, che verrà pubblicata a giorni, mostrerà che anche lì abbiamo investito sui giovani, ai quali abbiamo destinato fino a 70.000 euro. Scelta anche di contesto, che è molto importante, perché dietro questa scelta c’è una precisa visione dello sviluppo della Calabria. La Calabria cresce se si fuoriesce dalla frammentazione, se si lega la qualità dei nostri prodotti all’unicità dei nostri territori. Della Calabria oggi si parla ovunque, anche perché abbiamo iniziato a fare dell’enogastronomia di qualità una leva per il turismo.
Abbiamo approvato un piano territoriale che dice consumo di suolo zero: abbiamo bisogno di salvaguardare il suolo agricolo e lo abbiamo vincolato con precise leggi. In sostanza abbiamo spostato l’asse dello sviluppo dalla cementificazuine alla valorizzazione di borghi, aree interne, aree agricole.
Da quando sono partiti i bandi del PSR abbiamo preteso che si accompagnassero a un meccanismo di assoluta trasparenza e ci siamo riusciti attraverso un’impostazione digitale delle procedure. Cosa che ha rallentato le stesse procedure e creato qualche problema, ma che ha garantito la legalità, il controllo e la trasparenza. E questo è un cambio di cultura, di approccio, un cambio di rapporto tra la politica e l’utenza. Oggi c’è maggiore certezza di diritto per l’utenza e non esiste più la discrezionalità. Ci sono dunque le premesse per un rapporto che non sia fondato sullo scambio, ma sul diritto. Questo è un altro aspetto di quella che definisco la rivoluzione della normalità nella nostra Regione. Cambiare passo, infatti, significa anche cambio di approccio e di cultura. Anche grazie ai giovani, alla ricerca, all’innovazione.
In questo sforzo che si è messo in campo non c’è il canto di una Calabria che ha risolto i problemi, ma la constatazione di aver imboccato una strada nuova, la strada giusta, consapevoli che c’è un percorso da fare. Un percorso importante, che deve essere vissuto come una proiezione sul futuro.
Nella prossima programmazione puntiamo alla semplificazione dei programmi comunitari, troppo spesso imbrigliati nella burocrazia locale, ma ancor di più nazionale ed Europea. Un settore proiettato nel futuro che già sta offrendo grandi opportunità. La Calabria è una regione che sta cambiando passo. Credo che tante siano state le sofferenze e le difficoltà accumulate, che hanno sfiancato le comunità ed i cittadini, facendo prevalere la sfiducia. Recuperare la fiducia vuol dire recuperare l’orgoglio di esseee figli di questa terra, combattere a viso aperto gli aspetti negativi di questa terra, senza spegnere le luci su quelli positivi, che sono tanti. Perché la Calabria ha valori e noi dobbiamo esserne portatori. I giovani che non abbiamo sentito oggi, che sono tantissimi e sono nella stessa condizione di chi invece abbiamo sentito, sono portatori di una Calabria sana. Una Calabria che noi dobbiamo sostenere e valorizzare, perché possiamo avere un futuro roseo se facciamo prevalere le energie migliori, che non devono essere annichilite da stereotipi negativi del passato o legati a forme di criminalità. L’agricoltura è il settore che più di altri esprime questi valori – ha concluso il Presidente – perché la terra che produce, sebbene con strumenti e meccanismi nuovi, che evitano di far curvare la schiena come gli agricoltori di una volta, è legata alle radici come un tempo e portatrice di vita. Destinare risorse a queste nuove energie, significa aiutare i giovani a mettersi in campo e a disegnare un futuro migliore per loro e per l’intera Calabria”.