Rispetto alla grave crisi che sta attraversando quest’anno il comparto produttivo olivicolo ed agrumicolo regionale, con numeri di mancato incasso complessivo da vera e propria emergenza, non si è ancora deciso di aprire un tavolo di confronto ad hoc.
Non solo. Si starebbe addirittura pensando di cancellare la partecipazione della Regione Calabria e dei produttori dell’extravergine alla più importante fiera e vetrina internazionale del settore, OLIO CAPITALE il 13esimo salone degli extravergini tipici e di qualità in programma a TRIESTE dal 15 al 19 MARZO prossimi. E ciò sarebbe assurdo ed inaccettabile.
È, questa, la denuncia e l’allarme lanciato da Stefano MASCARO coordinatore regionale dell’associazione nazionale delle Città dell’Olio.
MASCARO, già sindaco dell’originaria Città di ROSSANO e membro del comitato consultivo dell’organo commissariale della Città unica di CORIGLIANO ROSSANO, interpretando sentimenti diffusi tra i sindaci delle Città dell’olio nella rete regionale dei produttori rivolge un appello pubblico al Presidente Mario OLIVERIO affinché – dice – egli sappia farsi garante con urgenza di questa esigenza diffusa ed al tempo stesso di questa straordinaria opportunità. Che – scandisce – soprattutto in questa fase buia per il comparto può e deve rappresentare un contributo prezioso per tante realtà territoriali. Non può essere vanificata per sottovalutazione da parte di nessuno!
In questi ultimi due anni – va avanti il coordinatore regionale – la rete di sindaci e produttori dell’associazione regionale delle Città dell’Olio ha avuto modo di partecipare con grande successo ad OLIO CAPITALE, insieme alla Regione Calabria ed allo stesso Governatore, recuperando un gap che si ereditava dal passato.
Interrompere adesso questa percorso virtuoso avviato e privilegiando in modo esclusivo, così come trapelato, il sostegno finanziario alla partecipazione della Regione Calabria al solo VINITALY di Verona (dal 7 al 10.4) ed alla sola Fiera internazionale del turismo di Berlino (ITB Berlin dal 6 al 10.3) significherebbe penalizzare paradossalmente il vero settore regionale trainante e più importante che – prosegue – seppur forse meno trendy e mano fashion di quello del vino, numeri alla mano resta quello dell’olivicoltura. Se ne prenda atto.
E si tenga fede – conclude MASCARO – agli impegni assunte ed alle promesse più volte ribadite dallo stesso dipartimento regionale competente sia ai vertici nazionali e regionale dell’associazione Città dell’Olio sia, soprattutto, alla forza ed alla qualità dei tanti piccoli e grandi produttori della seconda regione italiana per produzione olivicola.