Novità importanti anche per gli artigiani nel decreto “Cura Italia” varato dal Governo nazionale lo scorso 18 marzo per affrontare la grave crisi economica determinata dal diffondersi del Coronavirus nel nostro Paese.

“Una prima risposta che il Governo ha messo in campo, anche se ancora molto c’è da fare, partendo proprio dalle scadenze di aprile”. Questo il giudizio della Confartigianato che rileva come siano presenti nel provvedimento alcune importanti richieste dell’organizzazione,  prima fra tutte la sospensione e la proroga di versamenti e adempimenti rinviati, il sostegno alla liquidità delle imprese nonché il sostegno al mantenimento dei livello occupazionali delle piccole imprese e dell’artigianato in particolare con il finanziamento del Fondo di Solidarietà bilaterale dell’artigianato. Misure in mancanza delle quali le difficoltà per le aziende si sarebbero certamente acuite.

Proprio quest’ultimo è stato destinatario di un cospicuo contributo previsto nel decreto Cura Italia per 80 milioni di euro (da suddividere con gli altri fondi alternativi) per sostenere i lavoratori delle imprese dell’artigianato che sospendono o riducono l’orario di lavoro per l’emergenza coronavirus.

Confartigianato ricorda che le aziende del settore artigiano possono usufruire di uno specifico fondo da attivare in caso di necessità di sospensione o riduzione dell’orario di lavoro al quale obbligatoriamente devono aderire per legge dal 2016.

“Oggi – si legge in una nota di Confartigianato – per sostenere le difficoltà legate all’emergenza coronavirus è stato previsto uno specifico intervento in favore dei dipendenti delle aziende artigiane ai quali è riconosciuto un importo pari all’80% della retribuzione persa dal lavoratore. Le sospensioni FSBA (Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato) richiedono l’accordo sindacale anche se in modalità semplificata on-line, vista l’emergenza. Inoltre, anche le imprese ad oggi non ancora iscritte, ancorché obbligate per legge, possono immediatamente usufruire delle prestazione regolarizzando la contribuzione (per un massimo di 36 mesi).”

Accanto a questo importante strumento, il decreto “Cura Italia” ha previsto altre azioni a supporto dei piccoli imprenditori, tra le quali si ricorda l’indennità per gli artigiani di 600 euro per il mese di marzo e probabilmente confermata anche per i mesi successivi. L’indennità spetta a tutti i lavoratori autonomi la cui attività non rientra tra quelle elencate nel decreto dell’11 marzo scorso ovvero quelle ritenute essenziali, tra cui principalmente farmacie, parafarmacie e negozi di generi alimentari. L’indennità viene corrisposta dall’INPS che emanerà nei prossimi giorni la circolare che ne definirà le modalità.

Altra misura è l’estensione del fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa, anche ai lavoratori autonomi. Si tratta del cosiddetto Fondo Gasparrini, che prevede la possibilità, per i titolari di un mutuo contratto per l’acquisto della prima casa, di beneficiare della sospensione del pagamento delle rate per la situazione di difficoltà legata all’emergenza coronavirus. Per accedervi è necessario che l’impresa autocertifichi il calo del fatturato delle propria attività superiore al 33% del fatturato risalente all’ultimo trimestre 2019, a causa delle restrizioni operate per contenere l’emergenza da coronavirus. A questo provvedimento si aggiunge anche la sospensione dei mutui e leasing fino al 30 settembre senza formalità ed oneri in capo all’impresa.

Tra le misure anche la sospensione fino al 30 settembre di tutti i mutui e leasing in corso, previa comunicazione alla banca con autocertificazione di riduzione totale o parziale del fatturato, oltre al rifinanziamento del fondo di garanzia a sostegno dell’accesso al credito con procedure più semplificate.

“L’impatto economico dell’emergenza coronavirus sugli artigiani e sulle micro e piccole imprese è vastissimo con molti settori prioritariamente colpiti quali quelli dei servizi alla persona, del turismo e le attività della filiera, e saranno necessarie ulteriori misure per venire in aiuto agli imprenditori che in queste condizioni sono impegnati nel contenimento dei danni e a resistere sul mercato. Dopo queste prime azioni, dunque, che sono un primo passo per contrastare l’emergenza, andrà affrontata la fase due con ulteriori interventi e, a emergenza sanitaria conclusa, si dovranno assumere necessariamente provvedimenti dedicati agli indennizzi per i danni subiti dalle imprese e a rilanciarne l’attività su cui siamo pronti a fare sentire la voce delle imprese e ad offrire il nostro contributo. Confartigianato sta facendo la sua parte, sostenendo le imprese e offrendo anche il proprio piccolo supporto all’emergenza sanitaria. Proprio qualche giorno abbiamo previsto di donare 20 respiratori polmonari agli ospedali più colpiti. I primi 6 sono stati già consegnati in Lombardia e per gli altri attenderemo un po’ l’evolversi della situazione per non fare mancare il nostro supporto nelle diverse zone maggiormente colpite”.

 

 

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