La Germania ha richiesto la sospensione dei dazi per l’import delle nocciole dalla Turchia. Così potrà, secondo quanto dichiarato, compensare la prevista riduzione di prodotto italiano nel 2019-20, causata dagli eventi climatici sfavorevoli nella penisola.
Secondo le stime Cia-Agricoltori Italiani, l’impatto climatico avverso non è stato, invece, così negativo da compromettere le forniture richieste dal mercato tedesco e ritiene che la motivazione della Germania sia puramente strumentale. Berlino è già il primo mercato di sbocco per le nocciole del Paese della Mezzaluna (25%): il dazio zero potrebbe creare un precedente, aprendo il fronte a importazioni agevolate che taglierebbero fuori il nostro Paese, principale competitor turco.
L’iniziativa tedesca determinerebbe, quindi, uno stop dello sviluppo della coltivazione di nocciole in Italia, che ha aumentato la produzione del 10% nel biennio 2016-18 (è stabilmente il primo produttore europeo, con una quota di mercato del 77% e leader nell’export nel continente, con market share del 34%). La produzione è attualmente concentrata in 4 regioni (Lazio, Campania, Piemonte e Sicilia), ma si sta espandendo anche in molte altre aree.
Il “boom” turco nella produzione di nocciole è stato, peraltro, oggetto di critiche dalla comunità internazionale, evidenziate dall’inchiesta del New York Times che ha accusato Istanbul di impiegare nella raccolta rifugiati siriani senza tutele, sfruttando anche il lavoro minorile.
Cia teme, dunque, si oppone a un’inaccettabile turbativa del mercato internazionale del frutto in guscio, indispensabile all’industria dolciaria. Pertanto sollecita un tavolo per coordinare tutte le iniziative che possano contrastare con fermezza la richiesta tedesca.