Letteratura e studio approfondito sul tema della ‘ndrangheta, a confronto con il territorio lametino. Sabato 9 giugno, la Libreria Mondadori di Lamezia Terme ospita i due autori Massimiliano Nespola, con il suo “Badolato-Dublino, la rosa dei venti” e Federica Giandinoto, con “’Ndrangheta srl – una società dai reati legalizzati”. L’evento sarà l’occasione per parlare di questa grave forma di inquinamento della vita pubblica, unendo all’approccio documentaristico quello romanzesco. Giandinoto, infatti, si sofferma nei dettagli sulla storia e sulla struttura dell’organizzazione nata e cresciuta nell’Italia postunitaria come forma di anti Stato. Oggi è divenuta, dopo essere stata a lungo sottovalutata e relegata a mafia di second’ordine, una delle più forti, ricche e potenti al mondo; c’è dunque da interrogarsi sulle ragioni sociali alla base di una tale degenerazione. In connessione a ciò, Nespola opera nel suo romanzo un viaggio di fantasia in cui, grazie alla conoscenza, la ‘ndrangheta può essere sconfitta, unendo le risorse intellettuali migliori. A tal fine, i protagonisti della sua opera ragionano in ottica multidisciplinare, unendo diversi strumenti di indagine, per innestare un mutamento profondo della società calabrese ma non solo.
Per l’occasione, contribuirà ad inquadrare il lavoro svolto dagli autori in una chiave originale Romano De Grazia, già giudice di Cassazione, presidente del Centro Studi Lazzati; si soffermerà infatti sull’impegno di una vita portato avanti per il contrasto della criminalità organizzata, che, nel suo connubio con la politica, tenta di perseguire i suoi scopi impunemente. A tale scopo, il giudice De Grazia ha sostenuto tenacemente l’approvazione della Legge Lazzati, che istituisce il divieto di propaganda elettorale ai sorvegliati speciali. La blogger Ippolita Luzzo, inoltre, contribuirà al dibattito soffermandosi sulla sua attività prima di docente e poi di curatrice della pagina “Il Regno della Litweb”, in cui promuove nuovi talenti letterari e dà voce alla cultura; il web, infatti, se correttamente utilizzato, può essere il veicolo attraverso cui diffondere conoscenza e alimentare consapevolezze, nell’ottica di informare ma anche formare i cittadini. E di certo, la lotta alla ‘ndrangheta deve muoversi anche nello spazio virtuale di internet.