Parma mantiene saldamente la prima posizione e si conferma la città più “eco-mobile” d’Italia. Vince ancora una volta per la consolidata presenza di un mobility manager di città e di servizi di sharing mobility, ma anche una buona dotazione di servizi di trasporto pubblico e per uno dei parchi circolanti più ricchi di veicoli a basso impatto. E, come se non bastasse, è anche una delle prime città italiane ad aver approvato il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile.

Milano al secondo posto e Venezia al terzo completano il podio, mentre Cagliari, al settimo posto, è l’unica città del sud nella “top ten”, dove spicca Brescia al quarto posto, seguita da Padova e Torino. Completano le prime dieci posizioni Bologna, Verona e Modena.

Roma perde posizioni e si attesta soltanto al ventitreesimo posto. In fondo alla classifica della mobilità sostenibile Catanzaro, poco più su Potenza e Campobasso.

La graduatoria delle città alla ricerca di una mobilità più sostenibile è contenuta nel dodicesimo Rapporto “Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città“, elaborato da Euromobility con il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e presentato alla Fondazione Biagi di Modena nel corso di MobyDixit, la 18^ Conferenza Nazionale sul Mobility Management e la Mobilità Sostenibile, organizzata a Modena l’11 e il 12 ottobre da Euromobility e Comune di Modena con la collaborazione del Progetto MOVECIT.

Il Rapporto segnala che continua ad aumentare (+0,8%) il tasso di motorizzazione nelle principali 50 città italiane (si attesta a 59,3% in linea con il dato nazionale, che fa registrare un incremento ancora superiore, +1,2%) anche se aumenta il numero di veicoli a basso impatto, soprattutto GPL, che raggiungono complessivamente il 9,46% del parco nazionale circolante, e quelli ibridi ed elettrici che aumentano del 45%. Al palo i veicoli a metano (2,49%).

Si inverte di nuovo il trend per la qualità dell’aria che, dopo il netto miglioramento del 2016 causato da condizioni meteorologiche favorevoli, torna a far registrare un leggero peggioramento: 20 città rispettano tutti i limiti di normativa, contro le 23 del 2016.

Luci e ombre per la mobilità condivisa. Al palo i servizi convenzionali, cioè quelli in cui l’utente preleva e riconsegna i veicoli in parcheggi ben definiti, in espansione (con qualche eccezione) quelli “a flusso libero”, in cui il prelievo e la riconsegna possono avvenire in qualsiasi punto all’interno dell’area prevista dal servizio.

Sono questi i dati più rilevanti che emergono dal rapporto che fotografa le principali 50 città italiane: tutti i capoluoghi di Regione, i due capoluoghi delle Province autonome e i capoluoghi di Provincia con una popolazione superiore ai 100.000 abitanti.

 

“Questo dodicesimo Rapporto – sottolinea Lorenzo Bertuccio, Presidente di Euromobility – conferma ancora una volta che occorrono misure ben più coraggiose e strutturali di quelle fin qui messe in campo dal governo e dai nostri amministratori. La qualità dell’aria non accenna a  migliorare e, come se non bastasse, non diminuisce neppure il numero di morti sulle strade delle nostre città. E nonostante la mobilità condivisa, grazie anche all’affermarsi delle tecnologie, mostri segnali incoraggianti, seppure con qualche distinguo, continua a crescere il numero di automobili in circolazione e ci allontaniamo sempre di più dall’Europa”.

 

“Oltre alla realizzazione di interventi già previsti nel Piano della Mobilità ciclabile approvato a fine 2016 – afferma l’assessora Alessandra Filippi di Modena – l’Amministrazione comunale modenese è impegnata nella redazione del Piano urbano della mobilità sostenibile. Lavorare sullo spazio costruito è molto complesso, ma vogliamo creare le condizioni, anche attraverso interventi strutturali, per accompagnare i cittadini modenesi sempre più verso una cultura della mobilità sostenibile”.

 

“Fa sempre piacere ricevere un riconoscimento di prestigio – dichiara il Sindaco Federico Pizzarotti – perché è testimonianza del buon lavoro svolto in questi anni in termini di qualità, sostenibilità e innovazione. Questo riconoscimento è un punto d’arrivo? Per noi no, semmai di partenza: Parma è una città che può e vuole dare ancora tanto. In particolare sulla mobilità avvieremo nuovi progetti ecosostenibili e smart al pari delle più progredite città europee. Parma è una città che ha fame di progresso: vuole migliorare dove c’è da migliorarsi, e accrescere i risultati positivi là dove siamo già tra le prime in Italia. Questo è il nostro obiettivo”.

image_pdfDownload pdfimage_printStampa articolo