La consuetudine di fare seguire a ogni lezione del Master in Intelligence dell’Università della Calabria un comunicato stampa che ne illustrasse i contenuti ha consentito una pubblicazione densa di significato che riguarda l’edizione 2018/2019, l’ottava dalla fondazione dell’innovativo percorso formativo nato nel 2007 da un’intuizione di Francesco Cossiga. Il testo si può rinvenire in formato integrale sul portale editoriale della Società Italiana di Intelligence https://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/2020_09_caligiuri. Già l’elenco dei docenti anticipa in gran parte la qualità dei contenuti. L’edizione è stata inaugurata con un Convegno a cui ha partecipato Marco Gerometta, Vice Direttore vicario della Scuola del DIS, ed è stata conclusa con le lezioni del saggista Umberto Broccoli e dello storico Alessandro Barbero.
I temi che affronta la pubblicazione spaziano dalla geopolitica alle norme che regolano l’attività dei Servizi, dalla storia dell’intelligence alla sicurezza aziendale, dalla criminalità organizzata al terrorismo islamico dai rischi del digitale e dell’intelligenza artificiale al disagio sociale. Una ulteriore conferma che l’intelligence rappresenta sempre di più un punto di incontro di saperi, sviluppandosi come una singolare disciplina accademica. Sostiene Mario Caligiuri, che ha sintetizzato le lezioni e curato la pubblicazione: “Sono innumerevoli, importanti e profondi moltissimi spunti che troverete nelle lezioni che abbiamo sintetizzato. Pagina dopo pagina la mente può spaziare, mettendoci spesso di fronte a realtà che sono davanti agli occhi di tutti ma che in pochi riescono a cogliere. É questa in definitiva l’intenzione di questa pubblicazione: non un’arida raccolta di testi ma, al contrario, una descrizione dell’intelligence come nessuno ve l’ha mai raccontata”. Nella pubblicazione, tra gli altri, troveretele sintesi delle lezioni di Paolo Messa (L’Intelligence è collegata con l’Interesse Nazionale); Marco Valentini (La Sicurezza Nazionale); Carlo Mosca (Intelligence e Democrazia); Nicola Gratteri (L’Intelligence è fondamentale per la sicurezza dello Stato); Lucio Caracciolo (Il Deep State italiano, americano e mondiale); Andrea Margelletti (A chi rispondono i servizi alla presenza di Manchurian Candidate?); Evgeny Morozov (Disagio sociale in aumento in Europa a causa dell’economia digitale); Luciano Violante (C’è bisogno di soft Intelligence per comprendere l’intelligenza artificiale e affrontare il cambiamento d’epoca); Livio Zerbini (Roma è diventata un grande Impero grazie anche ai Servizi Segreti); Francesco Vatalaro (Dopo il 2025 potrebbe essere probabile l’attacco delle macchine all’uomo. Per capire la tecnologia occorre seguire l’economia); Umberto Broccoli («La vera Intelligence si fa a tavola» ed ha ricordato Markus Wolf e Federico Umberto D’Amato passando per James Bond); Alessandro Barbero (Il ruolo fondamentale delle fonti e dell’Intelligence nella storia).
E poi ancora diVirgilio Ilari (L’attività dell’Intelligence italiana all’estero ha tutelato l’Interesse Nazionale); Alberto Ventura (Per conoscere gli Islam è fondamentale la dimensione culturale dell’Intelligence); Fabio Mini (Nel mondo e anche in Italia il potere militare sempre più partecipa al Deep State e condiziona la politica. Attenti alla criminalità che saccheggerà sempre più i beni comuni); Antonio Nicaso (Sbagliato investire sul terrorismo e non sul contrasto alle mafie); Vittorio Stelo (Il disagio sociale è un’emergenza per i servizi. L’Intelligence ha bisogno di fiducia e lealtà); Nicolò Pollari (L’attività di Intelligence è irrinunciabile. La strategia della Via della Seta si conosce dal 2013); Alberto De Toni (L’Intelligence è uno strumento per comprendere la complessità. Definire le competenze del corso di laurea); Michele Valensise (Diplomazia e Intelligence sono complementari. L’Europa non deve essere un comodo capro espiatorio delle criticità); Carlo Jean (Il realismo geopolitico); Antonio Selvatici(La strategia cinese della Nuova Via della Seta è un caso di scuola di mancata informazione); Antonio Teti (Elevare il livello culturale della sicurezza informatica. La comunicazione attraverso i pizzini può paradossalmente rappresentare la modernità?), Alfio Rapisarda (Sempre più importante il ruolo dei Security Manager).