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Laboratorio di Arte, Cultura, Ambiente e benessere, l via i lavoratori promossi da “Agricoltura è Calabria”

Le nuove modalità di gestione dell’offerta e dei servizi turistici al centro del primo incontro che impartisce l’avvio del ciclo di seminari nell’ambito del progetto “Agricoltura: laboratorio di Arte, Cultura, Ambiente e benessere” promosso dall’Associazione “Agricoltura è Calabria”, con l’intento di sviluppare le attività multifunzionali dell’agricoltura e promuoverne le innumerevoli sfaccettature che questa trascina con se.

Già avviato nel mese di gennaio 2020, il progetto cofinanziato dal FEARS – PSR Calabria 2014/2020 nella misura di sostegno per progetti dimostrativi e azioni di informazione, ha interrotto nell’immediato la sua azione per via di quelle necessarie misure di contenimento causate dal repentino avanzare della pandemia che ha sancito un inesorabile stop a tutte quelle iniziative culturali e congressuali.

La qualificazione degli operatori, l’innovazione di modelli gestionali, la certificazione di sostenibilità ambientale, la qualità dell’offerta turistica e didattico-educativa delle fattorie didattiche, così come le nuove opportunità di lavoro nelle aree rurali marginali, sono solo alcune delle tematiche che troveranno sviluppo nella serie di incontri che traghetteranno il progetto fino al mese di giugno, suddividendo i moduli in tre macro seminari che avranno quale spunto di riflessione: “Agriturismo: Nuove modalità di gestione dell’offerta e dei servizi turistici”; “Fattorie didattiche: da autodidatta ad educatore – come qualificare la proposta educativa”; “Agricoltura sociale e servizi alla popolazione”.

Gli incontri, in ottemperanza alla normativa vigente, avranno la possibilità di svolgimento solo attraverso le piattaforme e-learning, divenute oramai centrali nello sviluppo delle attività sociali in totale sicurezza.

«Il lavoro che svolgeremo nel corso di questi mesi, vorremmo servisse quale confronto costruttivo con le aziende, aspirando all’acquisizione di una serie di nozioni tali da riuscire a portare avanti, nel modo migliore, il settore dell’agriturismo». Sono le parole introduttive con cui il Presidente di Anpa – LiberiAgricoltori Calabria, Giuseppe Mangone, ha offerto il benvenuto ai numerosi presenti, rimarcando lo sforzo che l’associazione ha perpetuato nel coinvolgere le personalità più idonee capaci di proferire un contributo essenziale per la crescita di ognuno. «Facciamo tesoro di questi seminari non solo attraverso il contributo dei relatori che prenderanno parola di volta in volta – ha quindi aggiunto Mangone – ma condividendo notizie, chiarimenti, opinioni che possano tornare utili a tutti coloro che parteciperanno agli appuntamenti».

Nel suo intervento introduttivo, il Presidente di Anpa ha altresì anticipato come, durante il corso, uno spazio specifico sarà dedicato alla vendita diretta, «stiamo mettendo in campo diverse idee progettuali ed in tempi non eccessivamente lunghi riusciremo a cimentarci anche in questo ambito».
Con l’ausilio apprezzato di alcune slide, la Presidente di “Agricoltura è Calabria”, Rosa Critelli, ha quindi illustrato il calendario dei primi incontri, delineandone le tematiche ed i rispettivi relatori. Cinque i moduli che seguiranno il primo seminario incentrato sull’agriturismo.

Nel primo incontro, un excursus sul settore in questione ha permesso di ripercorrere l’aspetto storico che portò all’esigenza di tornare alla terra ed alla genuinità dei suoi prodotti. Dagli anni 70 ad oggi, Critelli ha rimarcato le necessità di quanti sentivano il bisogno di un contatto diretto con i frutti della natura e l’ambizione di chi volle intraprendere la strada dell’agricoltura con l’intento di soddisfare i bisogni della gente.
«Malgrado i presupposti, col trascorrere del tempo, le situazioni sono mutate – ha spiegato Critelli – non potevano essere le attività multifunzionali a risolvere la crisi dell’agricoltura ed ancora oggi notiamo l’assenza di rispetto nei confronti di questo settore». Per la Presidente di “Agricoltura è” si sarebbe dovuta difatti creare un’attenzione diversa in questa direzione e nonostante i buoni propositi che molti cittadini si erano prefissati nel periodo di lockdown, quell’agognata volontà di riscoprire i luoghi dell’agricoltura, di sostenere le aziende del territorio, in verità non si è mai concretizzata: tornata la libertà di movimento è svanito ogni intendimento.

«L’agricoltura era in crisi e continua ad esserlo per via di molteplici fattori: commercio, trasporti, i prezzi all’origine» ha quindi evidenziano Critelli nel suo intervento, ripercorrendo poi le tappe della legislazione regionale in materia, «il cui bilancio non pare essere per nulla positivo».

«Delle 1650 aziende che intrapresero questo percorso dieci anni fa, oggi ne restano in attività sole 569». L’interesse che si era creato attorno a questo settore, ha quindi evidenziato la relatrice, è svanito in poco tempo, frutto di quella complessa, farraginosa e lunga matassa burocratica che annienta ogni entusiasmo e demoralizza in particolare il comparto giovanile. «Quanti anni trascorrono prima di vedere approvato un progetto? E quanti ancora prima di vedere realizzata la propria azienda?» Tra i quesiti sul tavolo, domande a cui non sempre viene data una risposta esauriente e che portano all’inesorabile deriva delle ambizioni dei nuovi agricoltori.

«Svanisce così quell’intento volto a diversificare l’offerta turistica calabrese – ha aggiunto Critelli – ma dagli errori commessi possiamo trovare la strada per una concreta ripartenza, la via su cui puntare per risanare questo settore».
Si parte allora dagli obbiettivi dell’agriturismo: dall’integrazione del reddito agricolo, fino al risanamento di vecchie case rurali, la tutela e valorizzazione delle risorse naturali presenti in azienda e la possibilità di stabilire sinergie positive con il contesto territoriale.
«Bisognava comprendere come, in una regione come la nostra, una penisola nella penisola, lontana dai flussi turistici settimanali, chi viene in Calabria lo fa per trascorrere lunghe vacanze e non