La riforma del welfare, nonostante le resistenze di ieri e di oggi, si farà! I nostri sforzi, il bisogno di riorganizzare i servizi socio-assistenziali e l’urgenza di una programmazione con al centro i bisogni dei cittadini: tutto spinge perché anche in Calabria la legge 328 del 2000 sia finalmente attuata».
Lo ha detto l’assessore regionale al Welfare e al Lavoro Angela Robbe, intervenendo, assieme al presidente di LegaCoop Calabria Lorenzo Sibio, al convegno “Welfare e Sviluppo: si può fare!” svoltosi a Sersale e organizzato dalla cooperativa sociale “Raga”.
L’assessore, dinanzi a un folto pubblico, complimentandosi per l’iniziativa della cooperativa che, aderendo alla campagna “Palastic Free”, ha progettato, a sostegno del contenimento del consumo di plastiche monouso, le cannucce vegetali da piante selvatiche (il progetto è stato illustrato da Rosita Opipari e Giuseppe Torchia), ha aggiunto: «Le emergenze sociali in Calabria sono tante, perché per decenni le politiche sociali sono scivolate in un angolo sempre più remoto dell’agenda politica. In Italia si sono avute politiche frammentarie, attente più al trasferimento di risorse piuttosto che ai servizi, e nel Mezzogiorno, dove la criticità del welfare è assai più acuta perché si cumula alla crisi economica e allo storico sottosviluppo, si è fatto peggio.
Nessun paese in Europa mostra una distanza così elevata fra il suo Nord e il suo Sud in termini di sviluppo economico e, contemporaneamente, di qualità del suo sistema di welfare.
Invertire la tendenza si può, ma solo se – come sta avvenendo a Sersale dove grazie alla sinergia fra Comune, Riserva Naturale e Dirigenza scolastica si stanno conseguendo ottimi risultati – tutti remiamo dalla stessa parte. Al familismo amorale di Banfield, dedotto dall’indagine nel piccolo centro lucano di Chiaromonte, dobbiamo sostituire modelli di sviluppo partecipati com’è il sistema Sersale-Valli Cupe». Pieno sostegno a “Raga” da parte di LegaCoop Calabria ha assicurato il presidente Sibio: «Colgo nei soci di “Raga” un entusiasmo a fare che promette bene.
Noi siamo per dare una mano ai soggetti che nei territori alzano la testa e si dotano di competenze specifiche, progettualità e soprattutto di uno sguardo lungo. Se vogliamo cambiare passo – ha aggiunto – dobbiamo allargare le reti del capitale sociale e irrobustire la fiducia nelle istituzioni che a loro volta, però, debbono essere ripensate all’insegna dell’efficacia della spesa e dell’efficienza della burocrazia. In questa ottica, è chiaro che stiamo vigilando perché la riforma del welfare proceda speditamente, pur sapendo che l’obiettivo principale è creare, in una regione in cui la disoccupazione è il triplo rispetto alla media europea e riguarda soprattutto la componente più giovane, lavoro vero, stabile e qualificato».
Il presidente della cooperativa Antonio Spadafora ha ringraziato Regione e LegaCoop «per averci incoraggiati ad andare avanti. Intendiamo avviare, nel rispetto della legalità, una serie di azioni per lo sviluppo e la ricerca nel settore agro-forestale, penso agli orti sociali e alla rete museale dedicata all’etnofauna e all’etnobotanica».
Il direttore della Riserva Carmine Lupia ha definito “speciali” i soci di “Raga”: «Insieme faremo cose importanti. Non bisogna rassegnarsi di fronte alle difficoltà, che non mancheranno, anzi ogni volta occorrerà spingere di più. Lo slogan della cooperativa, “Io ho quel che ho donato”, suggerisce di affrontare le questioni tralasciando egoismi e rendite di posizione e di agire sapendo che se non si cresce assieme non si cresce». Dalle parole ai fatti: il sindaco di Sersale Salvatore Torchia, uno dei fautori della cooperativa assieme al prof. Raffaele Lupia, ha firmato (presenti il vice sindaco Michele Berlingò, il presidente del consiglio comunale Carmine Capellupo e il consigliere – delegato per le Valli Cupe Rosario Colosimo) le prime concessioni che consentiranno a “Raga” di gestire l’orto botanico e i musei di etnofauna ed etnobotanica. Ha concluso il sindaco «Oggi è una giornata storica. Più importante di quando l’Università Cattolica di Milano ha inserito il sistema Sersale-Valli Cupe nell’Archivio della generatività sociale.
Oggi, infatti, si passa dalla discussione sui modelli di sviluppo astratti, sebbene già produttivi di effetti positivi per il mio territorio, all’immissione sul mercato di tanti giovani a cui, se non possiamo garantire il diritto al lavoro, come pure è scritto nella Costituzione, dobbiamo, come Istituzioni regionali e locali, almeno assicurare l’opportunità di uscire dall’isolamento e di farsi valere: ognuno per le proprie competenze e possibilità. Ognuno per la grande ricchezza di umanità che esprime».