La debolezza dei consumi frena la crescita dei prezzi. Il dato provvisorio sull’inflazione di giugno, che segna una variazione di +0,8 sull’anno identica a quella del mese precedente, conferma ancora una volta la situazione di ‘calma piatta’ dei consumi”.
Così l’Ufficio Economico Confesercenti commenta l’indice dei prezzi Istat di giugno.
“Al netto dei beni energetici non regolamentati e dei fattori stagionali – dai servizi di trasporto al turismo, passando per gli alimentari non lavorati – i prezzi si muovono nel complesso molto lentamente: l’inflazione di fondo resta a mezzo punto, mentre quella generale, acquisita per tutto l’anno, è ferma allo 0,7%. Una dinamica debole, che rispecchia la persistente debolezza della domanda complessiva dei consumatori, che rimane bassa. Un dato, questo, che ci è stato confermato sia dalle recenti rilevazioni sulla propensione al consumo delle famiglie, cresciuta molto meno del potere d’acquisto, che dalla flessione dell’indice del clima di fiducia dei consumatori, che a giugno segna il quarto calo in sei mesi”.
“La situazione – conclude l’Ufficio Economico – resta dunque tuttora incerta, per le famiglie e anche per le imprese: è un problema di aspettative sul futuro, anche prossimo (negoziazione con l’Ue, aliquote Iva) ma anche evidentemente di questioni ancora irrisolte sul versante reddito e occupazione. Manca, ancora, un disegno chiaro di politica economica che definisca con certezza un percorso articolato di crescita per l’economia del Paese e restituisca certezza a consumatori e imprese”.