Una nuova interrogazione sulla situazione della depurazione in Calabria è stata indirizzata dal deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro al presidente del Consiglio e al ministro dell’Ambiente. Oltre a chiedere ai rappresentanti del governo quali iniziative urgenti e innovative intenda adottare il Governo per affrontare il problema della depurazione in Calabria, l’on. Wanda Ferro chiede anche conto dei risultati conseguiti dai commissari che si sono succeduti dal 1999 ad oggi nella gestione del settore depurativo calabrese e dell’ammontare delle somme versate all’Unione europea per le sanzioni derivanti da procedure di infrazione in materia di depurazione.
“L’ultimo rapporto di Goletta Verde di Legambiente – ha detto Wanda Ferro – ha evidenziato come in ciascuna provincia monitorata c’è almeno un punto fortemente inquinato, e che su 24 campionamenti eseguiti lungo le coste, 13 risultano fuori dai limiti di legge. Una situazione determinata soprattutto dalle criticità nei sistemi depurativi”.
“L’ultimo rapporto di Goletta Verde di Legambiente – ha detto Wanda Ferro – ha evidenziato come in ciascuna provincia monitorata c’è almeno un punto fortemente inquinato, e che su 24 campionamenti eseguiti lungo le coste, 13 risultano fuori dai limiti di legge. Una situazione determinata soprattutto dalle criticità nei sistemi depurativi”.
Nella sua interrogazione Wanda Ferro ricorda che il decreto legge 243/16 affida i compiti di coordinamento e realizzazione degli interventi ad un unico commissario straordinario del Governo e che, con decreto del Presidente del Consiglio del 26 aprile 2017, il professor Enrico Rolle è stato nominato Commissario straordinario unico per il coordinamento e la realizzazione degli interventi funzionali a garantire l’adeguamento, nel minor tempo possibile, alle sentenze di condanna della Corte di giustizia dell’Unione europea in materia di collettamento, fognatura e depurazione delle acque reflue.
Secondo il deputato di Fratelli d’Italia il commissariamento è oramai un istituto logoro e senza alcun impatto effettivo sulla problematica della depurazione: “Dal 1999 ad oggi – spiega Wanda Ferro – le strutture commissariali che si sono succedute nella gestione del ciclo della depurazione della Calabria sono costate oltre 1,5 miliardi di euro per progettazioni a volte inutili, consulenze e incarichi, senza contare le somme che vengono pagate semestralmente all’Unione europea a seguito delle procedure di infrazione”. “La situazione depurativa nei Comuni calabresi – aggiunge l’on. Ferro – rimane quanto meno approssimativa, e ciò è evidente dalle numerose segnalazioni di malfunzionamenti degli impianti di depurazione con conseguenti problemi di balneabilità”.
Wanda Ferro ricorda infine di avere evidenziato le criticità del settore depurativo calabrese nel giugno del 2018, con una interrogazione rimasta ancora senza risposta da parte del governo, ma “dopo un anno – aggiunge il deputato – non vi è stato alcun tangibile miglioramento della situazione”.
“Alla luce anche dei dati allarmanti evidenziati da Legambiente – conclude Wanda Ferro – chiediamo al governo di dare risposte immediate ad una regione che ha nell’ambiente e nella qualità del mare le risorse vitali per lo sviluppo turistico ed economico”.