Lo scorso venerdì gli Agenti della Squadra Volante hanno tratto in arresto G.T. eritreo di 23 anni, responsabile di danneggiamento aggravato, resistenza a Pubblico Ufficiale e lesioni personali.
Lo straniero che si trovava in uno stabilimento balneare del quartiere di Catanzaro Lido, dopo aver rotto alcune sedie le lanciava sulla spiaggia mettendo in pericolo le persone che vi stazionavano.
Gli Agenti lo hanno individuato e raggiunto nel giardinetto antistante lo stabilimento balneare,
A nulla è valso il tentativo di calmare l’uomo, che per tutta risposta si è scagliato contro i poliziotti con calci e pugni e si è dato a precipitosa fuga, per eludere il controllo. Nonostante le sue azioni violente è stato immediatamente bloccato, con l’ausilio di una seconda pattuglia nel mentre giunta,e per lui sono scattate le manette. Su disposizione del P.M., è stato trattenuto nella camera di sicurezza in attesa dell’udienza di convalida, nel corso della quale il Giudice ha convalidato l’arresto e ha rimesso in libertà G.T. che non può essere espulso perché, essendo eritreo, usufruisce di protezione internazionale.
Nella giornata di sabato gli Agenti del Commissariato di P.S. di Lamezia Terme hanno dato applicazione all’ordinanza del GIP del locale Tribunale che dispone la misura provvisoria della libertà vigilata nei confronti di C.A., lametino di 47 anni, responsabile di maltrattamenti in famiglia. All’uomo l’Autorità Giudiziaria ha imposto anche di curarsi. I riscontri dei comportamenti aggressivi dell’uomo sono emersi dalle indagini condotte dal Commissariato a seguito della denuncia delle parti offese.
Domenica, l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico ha denunciato a piede libero all’Autorità Giudiziaria: M.B. marocchino di 21 anni, responsabile del reato di inosservanza della misura della libertà vigilata; A.B. catanzarese di 18 anni, responsabile del reato di guida senza patente; E.K.M. e A.E., due stranieri marocchini rispettivamente di anni 36 e 26, per il reato di inosservanza di provvedimenti dell’ Autorità