In controtendenza, con l’andamento generale, vola la produzione alimentare che fa segnare un aumento del 2,1% a novembre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sulla produzione Industriale.
In un clima di preoccupazione generale si tratta di un risultato positivo per la preparazione delle scorte per i consumi di Natale e Capodanno in cui si è registrata una spesa complessiva per imbandire le tavole di circa 5 miliardi di euro, l’11% in più dello scorso anno, secondo Indagine Coldiretti/Ixe’. Ma è stato record storico per il Made in Italy alimentare – continua la Coldiretti – anche sulle tavole delle festività all’estero con l’export di vini, spumanti, panettoni, formaggi, salumi ma anche caviale Made in Italy che solo per il mese di Natale e Capodanno raggiunge i 3,5 miliardi di euro, in aumento del 7% secondo l’analisi Coldiretti sulla base delle proiezioni relative al mese di dicembre 2019 su dati Istat.
Ad aumentare – precisa la Coldiretti – è il valore delle esportazioni di tutti i prodotti più tipici del Natale, dallo spumante al caviale, dai tortellini e cappelletti fino ai dolci e panettoni, ma crescono anche i tutti i vini, i salumi e i formaggi. La spesa alimentare – spiega la Coldiretti – è uno speciale indicatore dello stato dell’economia nazionale poiché l’agroalimentare, dai campi fino a negozi e ristoranti, è la prima filiera estesa dell’Italia con un fatturato di 538 miliardi di euro e un valore aggiunto superiore di quattro volte alla filiera dell’automobile, secondo The European House – Ambrosetti. I risultati positivi ottenuti sul piano industriale – conclude la Coldiretti – devono ora trasferirsi alle imprese agricole con una adeguata remunerazione dei prodotti che in molti casi si trovano tuttora al di sotto dei costi di produzione.