In merito alla dichiarazione del sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, resa su diverse testate giornalistiche, sul presunto stop da parte del Provveditorato alle Opere Pubbliche al progetto del nuovo impianto di riciclaggio spinto da ubicarsi in località Alli di Catanzaro, il Dipartimento regionale competente precisa quanto segue.
Innanzitutto si premette che il Provveditorato è organo deputato ad esprimere parere su opere finanziate per almeno il 50% dallo Stato, del valore sino a 50 Milioni di euro in virtù dell’art. 215 del Codice dei Contratti (oltre la competenza è del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici).
La norma prevede che “Qualora il lavoro pubblico di importo inferiore a 50 milioni di euro, presenti elementi di particolare rilevanza e complessità, il provveditore sottopone il progetto, con motivata relazione illustrativa, al parere del Consiglio Superiore”.
Nel corso dell’anno corrente si è già espresso favorevolmente per due impianti simili per tipologia ed importo a quello di Catanzaro (impianti di Reggio Calabria e Rossano), senza nulla obiettare.
Si premette, altresì, che per la costruzione e gestione del nuovo impianto di Catanzaro, la gara d’appalto si è già conclusa sin dal giugno 2017, con l’individuazione dell’aggiudicatario ponendo a base di gara il progetto preliminare dell’opera.
Il bando di gara prevedeva la costruzione e gestione temporanea del nuovo impianto, nelle more che la Comunità d’ambito di Catanzaro, che raggruppa tutti i comuni dell’omonima provincia, individui il gestore definitivo a livello di Ambito Territoriale Ottimale.
Da allora, l’ATI Aggiudicataria ha prodotto il progetto definitivo sul quale è stata acquisita la valutazione di impatto ambientale e l’autorizzazione integrata ambientale nel mese di aprile 2018.
Apportate, da parte dell’ATI progettista, le integrazioni richieste dal decreto di AIA, tutta la documentazione progettuale è stata trasmessa, nel mese di luglio 2018, al Provveditorato alle OO.PP: per la Calabria, per l’acquisizione del prescritto parere tecnico-amministrativo, propedeutico all’approvazione del progetto definitivo ed alla successiva contrattualizzazione.
Nel corso della seduta dello scorso 20 settembre, alla presenza del Responsabile del procedimento regionale, il riferito Organo Tecnico, contrariamente a quanto fatto per gli impianti di Rossano e Reggio Calabria, ha ritenuto di inoltrare la progettazione al Consiglio Superiore dei Lavori pubblici, per l’acquisizione del relativo parere, per due motivi:
1) l’importo del progetto complessivo (valutato questa volta assommando agli interventi edilizi ed impiantistici anche l’importo del servizio di gestione dell’impianto, contrariamente invece a quanto fatto per gli impianti di Rossano e Reggio Calabria), la cui entità è risultata tale da traslare la competenza in seno al CSLLPP. Tale posizione è stata giustificata con la motivazione che trattasi di gara già espletata (e non già da espletare come per gli altri due impianti) ed il contratto in capo all’affidatario è unitario (lavori+gestione);
2) la complessità delle opere previste in progetto, per cui, pur essendo i soli lavori di importo inferiore ai 50 milioni di euro, avvalendosi del potere discrezionale proprio del Provveditore, si è ritenuto di inoltrare comunque il progetto al massimo Organo Tecnico Ministeriale.
Da quanto comunicato per le vie brevi dal segretario del CTA, lunedi prossimo il progetto sarà trasmesso al CSLLPP, il quale avrà 45 gg di tempo per esprimersi.
Se sarà rispettata questa tempistica, entro fine anno si potrà dare avvio alla nuova gestione.
Si evidenzia che, con ripetuta corrispondenza, si era chiesto sia al CSLLPP che al predetto Provveditorato di chiarire di chi fosse la competenza, in rapporto alla specificità dell’intervento (gara effettuata, previsione di opere edili ed impiantistiche e della connessa gestione, importo complessivo del progetto e del servizio), senza ottenerne riscontro definitivo.
Ben poteva, il Provveditorato, proprio alla luce di tutto il riferito carteggio, valutando la propria incompetenza, restituire il progetto sin dalla sua trasmissione nel mese di luglio 2018, come peraltro si conviene per leale collaborazione tra istituzioni pubbliche ovvero inoltrarlo immediatamente al CSLLP nel rispetto dei principi sanciti dalla legge n. 241/1990.
Comunque se non saranno rilevate necessità di chiarimenti e/o integrazioni progettuali, entro fine anno si potrebbe procedere con l’affidamento del servizio al nuovo gestore.
Per quanto sopra, si comprende come non si tratta di un annullamento della procedura, ma solo della necessità, rilevata dal provveditorato, di far esaminare il progetto ad un più qualificato Organo Tecnico, alla luce della ragguardevole complessità impiantistica.