In attuazione delle direttive impartite dal Presidente della Regione Calabria On. Roberto Occhiuto, il Commissario Straordinario di Arpacal, il Prof. Gen. (Ris) Emilio Errigo, ha visitato come prima azione conoscitiva della realtà agenziale il Centro Funzionale Multirischi dell’Arpacal (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria) nella sede di Catanzaro.

Oltre che la conoscenza del personale impiegato, il Commissario Straordinario ha potuto prendere visione dell’organizzazione interna, della strumentazione tecnica e della struttura del Centro Operativo Regionale di monitoraggio di questo importante Centro Operativo di Arpacal.

Accolto dal direttore del Centro Regionale Multirischi, l’Ing. Eugenio Filice, il prof. Errigo ha voluto conoscere singolarmente gli ingegneri specialisti e i tecnici che tutti i giorni dell’anno (operando H24), effettuano l’attività previsionale del rischio meteo idrogeologico e idraulico, emanando i messaggi di allertamento unificati, e il monitoraggio continuo delle forzanti meteo avvalendosi di tecnologie evolute, in piena sinergia con il Dipartimento Regionale della Protezione Civile Regionale.

“Sono convinto che il Centro Multirischi della Regione Calabria, una vera eccellenza nazionale per il ruolo chiave che riveste all’interno della rete di Protezione Civile, deve sempre operare al massimo delle sue potenzialità; tra le azioni che stanno consentendo il miglioramento delle capacità di previsione e prevenzione dei rischi meteo-idrogeologici e idraulici per la tutela e la salvaguardia della pubblica incolumità c’è il progetto POR “Centro Funzionale Multirischi 2.0”, che prevede anche l’attivazione dell’Area Meteo del CFM, finalizzata a consentire previsioni meteorologiche autonome maggiormente accurate.

“Il progetto, ha concluso il neo commissario di Arpa Calabria, servirà per ridurre i danni derivanti da quei fenomeni improvvisi ed estremi che interessano la nostra Calabria e più in generale da ogni altro fenomeno meteo – idrogeologico e idraulico che possa minare la sicurezza personale e i beni materiali dei cittadini calabresi e quella di quanti sono presenti sul territorio regionale”.

 

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