I bus turistici privati dediti al trasporto turistico, scolastico e al trasporto di media-lunga percorrenza sono stati del tutto abbandonati dalle istituzioni ed ogni promessa è stata disattesa.
Nonostante gli incontri, ben quattro, tenutisi nella Cittadella Regionale di Catanzaro con la Presidente, Jole Santelli e gli assessori: Fausto Orsomarso, Assessore al Lavoro, Sviluppo economico e turismo; Domenica Catalfamo, Assessore alle infrastrutture; Nino Spirlì, Vicepresidente e Assessore alla cultura, i finanziamenti promessi in seguito al lockdown, per un importo di risorse importante.
Luigi Falco, Presidente della filiera trasporti di CONFAPI Calabria, dichiara: “abbiamo portato dinanzi la Regione oltre 100 aziende di trasporto turistico privato ma il grido d’aiuto non è stato recepito. Nessuno degli assessori regionali con cui abbiamo discusso ha mantenuto fede alla parola data. L’Assessore Catalfamo, per esempio, ci aveva detto che per favorire una ripresa, avrebbe provato ad inserire i nostri bus nelle corse bis del trasporto pubblico locale.”
Aggiunge ancora Vittorio Chiappetta, Vice Presidente della filiera dei Trasporti: “durante il lockdown sono stati destinati alle aziende di trasporto pubblico locale ben 27 milioni ed ora affidati ulteriori linee e servizi come quello chiamato “Notti sicure” che potevano essere destinati a noi aziende private di trasporto persone per garantire la nostra sopravvivenza”.
Francesco Napoli, Vice Presidente nazionale di CONFAPI, nonché neo eletto Presidente di CONFAPI Calabria, dichiara: “è grave il silenzio della Regione rispetto alle difficoltà delle nostre aziende” ed aggiunge: “gli assessori al turismo e ai trasporti avevano fatto delle promesse che – puntualmente – sono state disattese, questo è un cattivo segnale per questa Giunta che, come è accaduto nel passato, non è in grado di onorare le proprie promesse. Inoltre, alla Giunta manca una visione nella gestione dell’attuale situazione economica (su tutti i settori) che presto si ripercuoterà sulle nostre Pmi e di conseguenze sui tantissimi lavoratori che perderanno il posto di lavoro. I bandi prodotti, sono infatti lontani dalle reali esigenze del mondo produttivo” conclude Napoli.