Dopo la tempesta scatenatasi sulla sanità regionale, possiamo abbondantemente dire che la montagna ha partorito un topolino vista la risposta giunta dallo stesso Ministero della Salute con la nomina di Zuccatelli a super e nuovo commissario per la sanità calabrese, già noto alle cronache locali.
Ci saremmo aspettati una decisione di ben altro profilo da parte del premier Conte, del suo Governo e del Ministro in quota Pd che ha preferito sottostare alle logiche di machiavelliana memoria e di partito, piuttosto che preferire una scelta di merito che fosse inattaccabile, affidando le sorti della sanità pubblica calabrese magari ad uno dei figli di questa terra”.
Lo affermano i componenti del Gruppo Consiliare di Forza Italia e il coordinatore cittadino Ivan Cardamone.
“Invece, siamo alle solite: per il Governo giallorosso, evidentemente, la nostra regione non è che un semplice “parcheggio” per personaggi che, con tessera di partito in mano e alle soglie del pensionamento, sono pronti a godersi nuovi incarichi e nuovi profumati stipendi in terra calabra. Dove sta il tanto annunciato cambiamento di rotta? Non di certo nella figura di Zuccatelli che, al pari di tanti altri, non può nascondere le proprie responsabilità nella gestione commissariale delle nostre aziende ospedaliere, e dei relativi deficit, se è vero quanto denunciato dallo stesso Cotticelli nell’intervento tv da Giletti.
La nomina di Zuccatelli non fa che alimentare i dubbi sollevati dallo stesso Cotticelli e pensare che il Generale in pensione sia solo il capro espiatorio di una strategia romana le cui responsabilità sono da ricercare anche negli alti vertici di Governo.
La Calabria, grazie a Conte e al suo Governo, è nuovamente terra di conquista in un settore, come la sanità, dove non si dovrebbe in alcun modo pensare a mettere bandierine, ma solo a dare risposte e servizi efficienti alla gente. Il commissariamento, così come concepito, continua a rappresentare uno schiaffo ai calabresi, al nostro diritto alla salute che non può e non deve essere oggetto di lottizzazioni politiche del Partito Democratico e del Movimento 5S. La Calabria è dei calabresi”.