Un successo senza precedenti per l’ultimo appuntamento della seconda edizione delle Letture di Primavera, la rassegna culturale promossa dall’assessore alla Cultura, Elisabetta Sestito. Ospite di una serata, particolarmente partecipata, è stato il Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri. Nella splendide cornice di Palazzo De Stefani – Ciriaco il magistrato ha conversato con il giornalista Saverio Simone Puccio partendo dall’ultimo libro, scritto insieme ad Antonio Nicaso, “Storia segreta della ‘ndrangheta”.

Ad allietare la serata è stata la voce di Giovanna Camastra, l’artista calabrese reduce dal successo di Sanremo Young.

I lavori, aperti dai saluti dal sindaco Pietrantonio Cristofaro, sono proseguiti con l’introduzione ai lavori da parte dell’assessore alla Cultura, Elisabetta Sestito promotrice dell’iniziativa oltre che dell’intera rassegna: “Avere ospite il Procuratore Nicola Gratteri è per noi un grande onore. Egli rappresenta per la nostra terra un baluardo di legalità e libertà. Il suo operato fa, infatti, ben sperare in un futuro migliore per la nostra terra che, tanto, ha bisogno di uomini liberi e coraggiosi. Il nostro omaggio al Procuratore Gratteri ha trovato la sua massima sintesi nei volti emozionati e felici dei bimbi che lo hanno accolto con i lavori realizzati nel corso dell’anno scolastico nell’ambito di un progetto avente come tema la legalità. A loro, alle docenti, ai genitori e al dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo va il nostro grazie. L’elenco dei ringraziamenti è lungo perché per realizzare un’iniziativa del genere ci vuole collaborazione e dedizione. E devo ammetter che abbiamo avuto la fortuna di riscontrare questi elementi in moltissimi partner: la famiglia Ciriaco, la Compagnia dei Carabinieri ed, in particolare, il capitano Felice Bucalo e il comandante di stazione Giuseppe Milisenda, la Polizia Municipale, la Fv Event, Innovaformez, Concetta Procopio e le sue collaboratrici, la Pro Loco, l’associazione Minerva e le altre associazioni presenti, il parroco don Antonio De Gori, l’Istituto Comprensivo, le docenti del progetto legalità, i bambini e i loro genitori, Giuseppe Burdino per le foto, la signora Gratteri, il presidente regionale dell’Avis e tutta l’associazione, la Prociv, la libreria di Simona Mancuso “Il Paese delle Meraviglie”, la cantante Giovanna Camastra e la famiglia, il giornalista Saverio Simone Puccio, Pepè Rosano per le riprese, l’artista Bianco per il dono fatto al Procuratore e il maestro Luigi Sabatino per il pensiero – seppur a distanza – che ha voluto rivolgere al magistrato, la giornalista Letizia Varano, Domenico Olivadese per il lavoro grafico, i tanti amministratori comunali della provincia presenti ieri sera, Angela Mascaro per l’aiuto e le tantissime persone presenti ad una serata che siamo certi ha contribuito alla crescita della nostra comunità”.

I temi trattati dal Procuratore Nicola Gratteri, incalzato dalle domande del giornalista Saverio Simone Puccio, sono stati davvero tanti. Dal tormentone su una sua eventuale candidatura alle regionali sino al desiderio di vedere una Calabria nuova. Cambiata.

Non mi candido perché sono più utile, a Catanzaro, come magistrato”. Gratteri lo dice forte e chiaro. Ma fa di più. Fa conoscere al folto pubblico di Girifalco (e non solo) il Gratteri-uomo. Parla di sé, del suo rapporto con gli uomini semplici. Si definisce un uomo dalle mille contraddizioni. Dice di preferire, di gran lunga, le persone che hanno le mani il doppio di lui per via dei calli. E parla della sua passione per la campagna. La definisce il suo psichiatra. “Dopo una settimana di duro lavoro – dice – mi rilasso quando sono nel mio orto. In qualsiasi altro ambiente tutti vogliono parlare di indagini, diritto. In campagna mi rilasso”.

“La gente mi studia. Mi fa lo scanner. Io cerco di essere disponibile ma ciò che preferisco di più delle iniziative pubbliche sono gli incontri con i giovani. Perché parlando a loro c’è maggior possibilità di far arrivare il senso dei miei messaggi”, aggiunge.

Poi Gratteri parla della Procura. Della sua squadra. Del lavoro fatto e del valore del team costruito, in questi anni, a Catanzaro. Lo fa proponendo al pubblico esempi semplici. Di estrema empatia. “Il caffè in ufficio è fondamentale, perché in quella fase capisci se qualcuno dei tuoi uomini ha qualche problema. Se lo ha, lo chiami subito dopo e cerchi di capire come aiutarlo. Perché così si lavora meglio”.

Raccontare l’intervento di Gratteri non è facile: gli spunti di riflessione proposti dal Procuratore sono stati davvero tanti. Messaggi importanti di cui, difficilmente, ci si libera una volta tornati a casa.

Come l’appello “allenatevi alla generosità” o, ancora, “nel mentre vi lamentate, fate.
Siate coerenti con quello che dite”.

Paura, coraggio: sono termini che ricorrono spesso nell’intervento di Gratteri: “Ho arrestato compagni di banco, compagni con cui giocavamo a piedi nudi a Gerace. Eppure si deve fare. Ciascuno di noi deve fare bene ciò che fa”.

I politici? Gratteri non si sbilancia sulle prossime competizioni elettorali ma, incalzato da Puccio, dà ai candidati un consiglio: “non cedete alla sindrome delle ultime 48 ore, quelle in cui per la bramosia di vincere, a tutti i costi, si fanno patti col diavolo e si scende a compromessi. Quello è l’inizio della fine. E’ l’inizio e la fine della libertà”.

La libertà degli uomini. E di una terra “nuova” che grazie a Nicola Gratteri sarà possibile avere.

 

 

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